Varese – Divampa incendio dentro fabbrica di carceri e strumenti per la vivisezione

La Tecniplast è la principale azienda produttrice di gabbie e strumenti da laboratorio nel mondo.

Segue articolo e foto tratte da varese news.

Solbiate Arno – L’incendio, divampato intorno alle 4.30 di mercoledì 13 agosto: sul posto vigili del fuoco da tutta la provincia. Il materiale all’interno del capannone è andato completamente distrutto
Fiamme distruggono azienda di materie plastiche

Le fiamme si sono alzate dal tetto del capannone alle 4.30 di mattina. L’incendio che ha devastato la Tecniplast Spa di Solbiate Arno in via delle Industrie nella prima mattina di mercoledì 13 agosto è impressionante: la colonna di fumo nero si vede da lontanissimo ancora alle 8 di mattina. Sul posto le squadre dei vigili del fuoco di tutta la provincia sono ancora impegnate a spegnere il fuoco: i 2400 metri quadrati di capannone sono quasi completamente distrutti, il tetto è crollato e la struttura resiste a fatica. All’interno del deposito di materiali plastici finiti, manufatti di marche rinomate come Cartell stipate su scaffali alti fino al soffitto. La Tecniplast stoccava non solo sedie e oggetti d’arredamento, ma anche materiale per piccoli animali, gabbie per cavie in particolare, cosa che in passato aveva creato qualche problema con le associazioni animaliste antivivisezione, tant’è che erano stati rimossi cartelli e riferimenti a qual tipo di produzione. Sono bruciati tutti e con essi i muletti, curati maniacalmente dagli addetti della ditta.

Fuori, ad osservare le operazioni di spegnimento insieme a carabinieri, tecnici dell’Arpa (esclusi problemi per la salute degli abitanti, i valori sono nella norma), uomini del 118 (non ci sono intossicati né feriti), anche alcuni dipendenti dell’azienda (una decina quelli impiegati a Solbiate) che osservano impotenti, senza trovare una spiegazione al disastro. Il magazzino era chiuso per ferie, a sentire loro dentro non erano accesi impianti di refrigerazione o riscaldamento, né illuminazione di nessun tipo. Il capannone era moderno, curato e dotato di mezzi di protezione proprio per tutelarsi in casi simili: un canale corre all’esterno del cortile su tutto il perimetro, ma l’entità dell’incendio ha portato i vigili del fuoco ad esaurire l’acqua disponibile in poche decine di minuti.

A dare l’allarme sarebbe stata una donna che abita in una casa a pochi metri dal capannone: la signora avrebbe visto le fiamme alte sul tetto e poi chiamato i titolari dell’azienda confinante con la Tecniplast (da circa 9 anni a Solbiate Arno), la “Scambi commerciali esteri – Macchine utensili” di Franco Lanfranconi. La moglie di quest’ultimo osserva il capannone di fianco che cade a pezzi e tira un sospiro di sollievo per gli spazi della loro ditta, graziata dal fuoco: i pannelli sui muri tra un’azienda e l’altra hanno tenuto, così anche i vetri, ma la tensione resta fino al termine delle operazioni dei vigili del fuoco. Sulle cause dell’incendio nessuno si sbilancia. Come detto non c’erano impianti elettrici accesi all’interno del capannone andato in fumo e all’interno c’era solo plastica e cartone, con alcune colonne di bancali di legno accatastate all’esterno. Le indagini chiariranno eventuali responsabilità e cause dell’incendio.

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