Scuola Diaz, sentenza vergogna: assolti i vertici della Polizia di Stato

La Magistratura nostrana applica due pesi e due misure, dimostrando
quanto sia retorica la frase che campeggia nelle aule di ogni
tribunale: "La legge è uguale per tutti".Sono stati
infatti  assolti i vertici della polizia Gratteri (attuale capo dell’anticrimine) e Luperi (n.1
dell’ex Sisde)

per i fatti avvenuti il 21 luglio 2001 all’interno della scuola Diaz di
Genova. In aula c’era solo un imputato: il capo della squadra mobile di
Parma, Alberto Fabbrocini per il quale i pm hanno chiesto
l’assoluzione. Pagano solo gli operativi, che quella notte
intervennero brutalmente sui manifestanti presenti nella scuola.
Tredici
condanne dunque solo per gli agenti direttamente coinvolti
nell’irruzione. La solita tattica di far pagare alla più bassa
manovalanza ben altre (e più alte) responsabilità
politiche, in osservanza alla logica della "mela marcia".
Oltre il danno, la beffa: ridicole le compensazione offerte dal
tribunale ai feriti della mattanza, costituitisi parte civile. Un
migliaio di euro a testa per persone che hanno subito pestaggi
gratuiti, vessazioni e umiliazioni.

   
Tanto garantismo e tanta prudenza non erano stati usati per il primo
processo ad essere celebrato per i fatti di Genova, quello contro 24
compagn* del movimento, conclusosi il 14 dicembre 2007 con la condanna
a pene tra i 5 mesi e gli 11 anni. Alla lettura della sentenza,
avvenuta dopo 11 ore di camera di consiglio, in aula si è levato
il grido ‘«vergogna, vergogna!» dal pubblico presente in
aula.
Nove sagome nere di cartone, alte circa due metri, che
raffigurano poliziotti in tenuta antisommossa con il manganello
impugnato alla rovescia e la scritta in rosso "Diaz", sono stati
installate stamani nel sottoportico dell’Accademia Linguistica di Belle
Arti nella centrale Piazza De Ferrari. La performance, realizzata al
termine dell’ultima udienza del processo, è opera di alcuni degli stranieri picchiati
nella scuola che si sono costituiti parte civile al processo.

Gli altri processi in corso

Restano ancora in piedi il processo a carico di Vincenzo Canterini,
durante il G8 comandante del VII nucleo sperimentale antisommossa del I
reparto mobile di Roma, imputato di lesioni personali aggravate e di
violenza privata;  e quello riguardante la carica avvenuta in
piazza Manin: in questo processo sono imputati 4 poliziotti del reparto
mobile di Bologna. Un altro processo ancora è quello che 
riguarda l’ex capo della polizia Gianni De Gennaro, accusato di aver
istigato l’ex questore di Genova a rendere false testimonianze nel
corso della deposizione al processo sull’irruzione della Polizia della
scuola Diaz. Con lui sono indagati l’ex capo della Digos di Genova
Spartaco Mortola (ora vice questore di Torino) e l’ex questore
Francesco Colucci. In questo caso l’ udienza preliminare è
fissata per il 25 novembre.



Lo stato assolve dunque sé stesso. Al movimento, specie
nelle sue componenti legalitarie pacifiste, e istituzionali, il compito
di trarne una dovuta lezione politica per l’avvenire, non aspettandosi
nulla da una Magistratura che è innanzi tutto Magistratura di
(questo) stato.

GENOVA – Sono stati assolti i vertici della polizia per le violenze del 21 luglio 2001, durante il G8 di Genova, all’interno della scuola Diaz.
Nessuna condanna, dunque, per Giovanni Luperi, attuale capo del
Dipartimento di analisi dell’Aisi (ex Sisde), nel 2001 vice direttore
dell’Ucigos, e per Francesco Gratteri, attuale capo dell’Anticrimine,
all’epoca dei fatti direttore dello Sco, e Gilberto Calderozzi, oggi
capo dello Sco. Dei 29 imputati, 13 sono stati condannati e 16 assolti.
Il tribunale di Genova ha inflitto pene per complessivi 35 anni e sette
mesi, di cui 32 anni e sei mesi condonati. L’accusa aveva chiesto
condanne per un totale di oltre 108 anni.

La difesa.
"E’ sconfitto il teorema della procura", ha commentato a caldo
l’avvocato Alfredo Biondi, difensore del vicequestore Pietro Troiani e
del funzionario di polizia Alfredo Fabbrocini. Il pm non ha voluto
quando gli è stato chiesto se presenterà ricorso contro
la sentenza.

Gli assolti.
Il collegio presieduto da Gabrio Barone ha deciso di emettere 13
condanne, esclusivamente nei confronti dei responsabili delle violenze
all’interno della scuola. Assolti, dunque, i funzionari di polizia che
firmarono il verbale di perquisizione e cioè Gratteri, Luperi e
Calderozzi. E insieme a loro Filippo Ferri, Massimiliano Di Bernardini,
Fabio Ciccimarra, Nando Dominici, Spartaco Mortola e Carlo Di Sarro.
Per ognuno di loro la pubblica accusa aveva chiesto quattro anni e
mezzo ritenendoli colpevoli di calunnia, falso ideologico e arresto
illegale.

Il tribunale ha assolto inoltre per non aver commesso il reato o
perché il fatto non sussiste Massimo Mazzoni, Renzo Cerchi e
Davide Di Novi. Per loro la pubblica accusa aveva chiesto quattro anni
ritenendoli colpevoli di calunnia, falso ideologico e arresto illegale.
Assolti da ogni responsabilità anche Massimo Nocera, Maurizio
Panzieri e Salvatore Gava. Nocera era accusato di aver simulato un
finto accoltellamento e il pm aveva chiesto per lui quattro anni di
carcere.

I condannati.
La totalità delle condanne riguarda i componenti del Settimo
nucleo mobile di Roma. Quattro anni (di cui tre condonati) al suo capo
dell’epoca Vincenzo Canterini, accusato di calunnia, falso ideologico e
lesioni. Tre anni ai suoi sottoposti Fabrizio Basili, Ciro Tucci, Carlo
Lucaroni, Emiliano Zaccaria, Angelo Cenni, Fabrizio Ledoti e Pietro
Stranieri, accusati di lesioni aggravate in concorso. Il vice di
Canterini, Angelo Forniè, è invece stato condannato a due
anni di reclusione.

Per la vicenda delle molotov introdotte all’interno della scuola (LE IMMAGINI),
invece, Pietro Troiani è stato condannato a tre anni e Michele
Burgio a due anni e 6 mesi. Ambedue erano imputati di calunnia, falso
ideologico e violazione della legge sulle armi. Infine Luigi Fazio
è stato condannato a un mese di reclusione.

Pene accessorie.
Il tribunale ha anche comminato la pena accessoria di sospensione nei
pubblici uffici a tutti gli imputati condannati per l’ammontare della
stessa pena e a un anno per Fazio. Al ministero dell’Interno è
stata poi comminata una provvisionale a favore delle oltre 70 parti
civili per le lesioni riportate dai ricorrenti da un minimo di 5.000 a
un massimo di 50.000 euro.

"Vergogna".
Alla lettura della sentenza, dopo 11 ore di camera di consiglio, si
è levato il grido "Vergogna, vergogna!" dai settori del pubblico
che affollava l’aula. Presenti anche gli altri magistrati della procura
di Genova: tra loro i pm del processo per i fatti di Bolzaneto,
Petruzziello e Ranieri Miniati, oltre ad altri quattro che si sono
occupati della Diaz. In aula c’era solo un imputato: il capo della
squadra mobile di Parma Alberto Fabbrocini per il quale i pm hanno
chiesto l’assoluzione.

Tra il pubblico erano presenti anche Mark Covell,
giornalista inglese di 40 anni presente nella scuola durante
l’irruzione della polizia, e il sindaco di Genova Marta Vincenzi.
"Spero che con questa sera si chiuda una ferita che è rimasta
aperta per sette anni", aveva detto il primo cittadino del capoluogo
ligure prima della lettura della sentenza.

Gli altri processi. Ora restano da discutere alcuni processi-satellite. Il primo è quello a carico di Canterini,
imputato di lesioni personali aggravate e di violenza privata per aver
spruzzato gas urticante contro alcune persone radunate in corso Buenos
Aires.

Il secondo riguarda la carica avvenuta in quei tragici giorni in piazza
Manin: in questo processo sono imputati quattro poliziotti del reparto
mobile di Bologna. Un terzo processo riguarda l’ex capo della polizia
Gianni De Gennaro, accusato di aver istigato l’ex questore di Genova a
rendere false testimonianze nel corso della deposizione al processo
sull’irruzione alla Diaz. Con lui sono indagati l’ex capo della Digos
di Genova Spartaco Mortola e l’ex questore Francesco Colucci. In questo
caso l’udienza preliminare è fissata per il 25 novembre.

I processi già celebrati.
Il primo processo ad essere celebrato per i fatti del luglio 2001
è stato quello per le violenze di strada che si è
concluso il 14 dicembre 2007
con la condanna a pene tra i cinque mesi e gli 11 anni per 24 no
global. Il secondo è stato invece quello per le violenze e i
soprusi avvenuti nella caserma di Bolzaneto. In questo caso, il 14 luglio 2008 il tribunale ha condannato 15 persone (tra poliziotti e civili) a pene variabili tra cinque mesi e cinque anni.

This entry was posted in NO G8. Bookmark the permalink.