LA GRANDE ONDA VERSO ROMA..ORA O MAI PIU’

L’onda in partenza verso la grande mareggiata. La polizia (ri)carica a Milano!

saperi

Tutto pronto ormai per la grande manifestazione nazionale contro le
leggi Gelmini 133 e 137 di devastazione della scuola pubblica. L’Onda
domani si conta nel suo primo e autentico appuntamento nazionale,
doppiando e caricando di senso politico l’appuntamento già indetto dai
confederali della scuola (ora ridotti alla sola Cgil). Sarà una
manifestazione ampia nei numeri e radicale nei contenuti. Una
manifestazione che tenterà di assediare i palazzi del potere.

La manifestazione avrà anche una ricaduta europea con presidi di solidarietà nelle principali metropoli europee:

Non molla invece la linea dura delle Ferrovie Italiane che continuano a
trincerarsi dietro una logica esclusivamente imprenditoriale. Non aiuta
la politica (di nessun colore) che non ha fatto nulla per permettere
agli studenti di scendere verso la capitale. E così gli student*
provano a riprendersi quello che gli spetta…
La polizia ha caricato circa una quarantina di studenti che avevano
cercato di sfondare le transenne poste davanti all’accesso ai binari
per raggiungere i treni alla stazione Centrale di Milano. I ragazzi dei
Collettivi si sono radunati nel pomeriggio chiedendo di partire per
Roma pagando un prezzo politico. I momenti di tensione sono avvenuti
davanti a due delle tre porte di accesso ai convogli. Gli studenti,
gridando "trattativa", hanno tentato di spostare le transenne per
bloccare i binari, come avevano annunciato nei giorni scorsi.
Alla fne però gli student* ottengono il diritto a partire a prezzi popolari.

Il comportamento delle Ferrovie e del governo obbligherà molt* a
restare in città, ma non certo a casa! Chi non può partire organizza
manifestazioni e incontri nella propria città. E’ il caso di Palermo,
Ragusa, Caltanissetta, Trani, Barletta, Foggia, Perugia, Teramo, Prato,
Siena, Treviso, Venezia, Padova, Cuneo, Bergamo.

Si profila comunque una giornata di grande mobilitazione domani: allo
sciopero dell’università e della ricerca indetto da Cgil e Uil
parteciperanno anche numerose realtà del mondo dell’istruzione in lotta
contro le riforme del trio Gelmini-Brunetta-Tremonti. Roma, che
ospiterà la manifestazione principale a carattere nazionale, è pronta
ad accogliere migliaia di studenti, ricercatori, docenti, precari e
lavoratori della scuola in generale.  Allo sciopero di domani non
aderiranno Cisl e Ugl, che in un primo tempo avevano proclamato la
mobilitazione insieme alle altre due sigle confederali.

Gli universitari verso Roma
Milano, tensione studenti-polizia

Gli universitari verso Roma Milano, tensione studenti-polizia

Milano, gli studenti
alla stazione Centrale

ROMA –
Un invito a non cedere alle provocazioni perché "c’è chi
non aspetta altro". Così Guglielmo Epifani, alla vigilia dello
sciopero dell’università e della ricerca e della manifestazione,
prevista a Roma domani mattina, e alla luce del doppio blitz compiuto
in mattinata da Azione studentesca (An), in due sedi Cgil, quella della
Federazione lavoratori della conoscenza a Roma e della Camera del
lavoro a Brescia. Duro il leader del sindacato: "Basta con i metodi
squadristici" ha detto, aggiungendo un invito alla calma in previsione
della mobilitazione di domani: "Solo un movimento pacifico allarga i
consensi. Dalla strada dell’illegalità non si esce, e fa
diventare più deboli e vulnerabili. C’è qualcuno che non
vede l’ora, vorrei evitare di dargli soddisfazione". Al corteo non ci
sarà la Cisl, che ha revocato lo sciopero dopo l’incontro con la Gelmini.
La Uil conferma l’agitazione: "Dal ministro nessun segnale, nemmeno una
telefonata". Adesioni anche dagli studenti italiani all’estero. Niente
sconti da Trenitalia. Tafferugli fra Collettivi studenteschi e polizia
a Milano, dove i giovani hanno cercato di trattare un "prezzo politico"
per l’acquisto dei biglietti del treno.

Tensione alla stazione di Milano.
Gli studenti milanesi hanno alla fine trovato un accordo per partire
alla volta di Roma dalla Stazione Centrale di Milano, dove erano
arrivati intorno alle 15, accolti da un massiccio spiegamento di forze
dell’ordine. I ragazzi, circa 400, partono con un treno speciale.
Volevano pagare 15 euro a testa per un biglietto di andata e ritorno
mentre la cifra fissata dalle Fs era di 44 euro. Per il treno speciale,
la cifra complessiva è di 18000 euro: 8000 raccolti dagli
studenti mentre 5000 dovrebbero essere messi a disposizione, a testa,
dalla Cgil e da Prc. Garante della firma del contratto, la Camera del
lavoro di Milano. Clima sereno, dopo che nel pomeriggio si erano
registrate tensioni con le forze dell’ordine. Era volato qualche
spintone e c’erano stati contatti tra giovani e polizia in seguito al
tentativo degli studenti di bloccare l’accesso ai binari.

FOTO: STUDENTI E POLIZIA ALLA STAZIONE CENTRALE

Roma, cortei e percorsi. Due i concentramenti previsti. Il primo corteo
partirà alle 8 da piazza della Repubblica e avrà il
seguente percorso: viale Einaudi, piazza dei Cinquecento, via Cavour,
largo Corrado Ricci, via dei Fori Imperiali con arrivo previsto a
piazza Madonna di Loreto (piazza Venezia). Il secondo corteo
invece partirà alle 9 da piazza Bocca della Verità e
percorrerà via Petroselli, via del Teatro Marcello, piazza
Araceli, via Araceli, via delle Botteghe Oscure, via Florida, largo
Arenula, via Torre Argentina, largo Torre Argentina, corso Vittorio,
piazza S. Pantaleo, via della Cuccagna e arriverà a piazza
Navona.

Chi parte e chi resta.
Qualche numero: 10 pullman della Cgil in partenza dalla Calabria, oltre
a quelli organizzati autonomamente da studenti e lavoratori; oltre 50
pullman dalla Toscana e migliaia di persone in partenza con il treno o
con mezzi propri; 1500 fra studenti e docenti delle università e
delle accademie delle Marche; una delegazione di 200 persone dalla
Sicilia, anche se nelle maggiori città dell’isola sono previste
altre iniziative. Chi non può partire organizza manifestazioni e
incontri nella propria città. E’ il caso di Palermo, Ragusa,
Caltanissetta, Trani, Barletta, Foggia, Perugia, Teramo, Prato, Siena,
Treviso, Venezia, Padova, Torino, Cuneo, Bergamo.

Brunetta: "Enti esonerati da taglio 10% organico".
E’ questo il risultato dell’incontro avvenuto oggi a Roma fra il
ministro della Funzione pubblica, i rappresentanti del ministero
dell’Istruzione e i presidenti degli enti di ricerca. "L’intervento –
si legge in una nota del ministero – è stata la prima risposta
positiva alla richiesta dei presidenti stessi". Dal tavolo, prosegue la
nota, "è stata ribadita l’esigenza di estendere, per gli enti di
ricerca, fino al 2012, l’utilizzazione del budget economico pieno
relativo al turn over".

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