Torino: processo ai No Tav – presidio al Palagiustizia


Il 10 novembre prende avvio il processo a Luca e Giorgio, due No Tav
accusati di aver danneggiato un’auto della polizia per rubare una
telecamera.
I
fatti contestati risalgono alla mattina del 6 dicembre del 2005. La
notte precedente la polizia aveva assalito il presidio No Tav di
Venaus, spezzando le barricate, distruggendo le tende e la baracca
comune, mandando all’ospedale numerosi manifestanti.
Erano i
giorni della resistenza e della rivolta, i giorni in cui
un’intera vallata si sollevò contro l’occupazione
militare per impedire la devastazione del territorio e il saccheggio
delle risorse.
A tre anni da allora molta acqua è passata
sotto i ponti della Dora. Sono stati tre anni di trattative tra i
governi che si sono succeduti e le istituzioni valsusine, chiamate a
discutere dopo che la rivolta aveva fermato le ruspe.
La maggioranza
dei sindaci si è poco a poco schierata su posizioni “come
Tav”, abbandonando l’opposizione ad un’opera dannosa,
utile solo agli interessi della potente e trasversale lobby del cemento
e del tondino.
Ma la gente non ha cambiato idea. Anzi.
L’opposizione al Tav si è allargata, coinvolgendo sempre
più anche la popolazione di Torino.
Alla fine di dicembre
saranno presentati i tracciati e l’Unione Europea dovrebbe
confermare il finanziamento di quasi 700 milioni di euro per la
costruzione della tratta transfrontaliera della nuova linea ad alta
velocità tra Torino e Lyon. La fresa è già pronta
nei magazzini di una ditta in provincia di Torino.
Siamo quindi al dunque.
Berlusconi,
come già prima di lui Di Pietro, ha promesso che userà la
forza contro chi proverà ad opporsi all’apertura dei
cantieri.
I No Tav sono pronti alla resistenza.
Il 6 dicembre,
tre anni dopo l’assalto della polizia alla Libera Repubblica di
Venaus, i No Tav saranno nuovamente in piazza a Susa per una grande
manifestazione.
Hanno già provato una volta a processare i No
Tav ma gli è andata male: Marco, accusato di aver spaccato una
bottiglia in testa ai poliziotti la sera del 6 dicembre 2005 a Torino,
è stato assolto la scorsa primavera.
Adesso ci provano con Luca e Giorgio: il processo contro di loro è un processo contro tutto il movimento No Tav.
La rivolta non si arresta!

No Tav – Autogestione
notav_autogestione@yahoo.it
338 6594361

Saldatura – Rete contro le nocività di Torino e i Comitati No Tav hanno
indetto un presidio davanti al Palagiustizia.
Sabato 10 novembre alle 8,30
in corso Vittorio Emanuele 130

***

Il comunicato di Saldatura:

Lunedì 10 novembre 2008 ore 8,30
Presidio Musicale in solidarietà a Luca e Giorgio
Processati perché nel 2005 a Venaus parteciparono alla Resistenza contro
la devastazione del territorio ed al saccheggio delle risorse.
Ci troveremo davanti al
Palazzo di Giustizia di Torino
C.so Vittorio Emanuele II/via Falcone Borsellino-Torino

Tram che passano in zona 16 e 9
bus 56, 55, 68, metrò fermata Principi D’Acaja

Saldatura Rete contro tutte le Nocività di Torino & dintorni
http://saldatura.org/wordpress/

***

Il Comunicato dei Comitati NoTav:

Processo ai NoTav
Lunedì
10 novembre si terrà la prima udienza del processo a Luca e
Giorgio, due attivisti No Tav impegnati da anni nella difesa della Val
di Susa dalla devastazione annunciata dei cantieri Tav.
I fatti
oggetto di reato si svolsero nella mattinata del 6 dicembre 2005 a
Venaus poco dopo lo sgombero notturno effettuato con violenza dalle
forze dell’ordine ai danni di chi presidiava i terreni per
impedire l’avvio dei lavori. Come prima risposta alla brutale
aggressione della polizia una quarantina di No Tav si recò
sull’autostrada nel tratto proprio sopra i terreni sgomberati per
bloccare il traffico. Di lì a poco tutta la valle verrà
bloccata per due giorni da migliaia di persone inferocite, che
l’8 dicembre con determinazione libereranno i prati di Venaus
scacciando polizia e carabinieri.
L’accusa, sostenuta dal pm
Ausiello, è quella di aver sottratto una macchina fotografica da
un’autovettura della polizia stradale, di aver danneggiato
l’auto stessa e di aver ostacolato l’operato degli agenti.
Tralasciando
l’evidenza, cioè la portata minima e marginale dei reati
contestati in rapporto all’affronto subito dall’intera Val
di Susa in quelle settimane (vi ricordate la militarizzazione dei paesi
e la violenza della polizia?), appare chiaro che dietro questo processo
si nasconda l’intenzione di ridurre l’opposizione al Tav ad
un problema di ordine pubblico. In questo modo si costruisce
l’immagine mediatica di un movimento estremista fatto di
contestatori violenti da isolare, che disturbano il
“corretto” confronto democratico tra il governo e le
istituzioni locali con il quale si può giungere a
“ragionevoli” compromessi. Alla strategia per dividere e
indebolire il movimento No Tav contribuiscono in molti: polizia e
magistratura, mass-media e partiti politici e, purtroppo, anche alcuni
sindaci della Val di Susa.
Non tutti i tentativi della magistratura,
però, riescono fino in fondo, come dimostra l’assoluzione
di Marco Martorana, accusato di aver aggredito un agente della Digos
proprio il 6 dicembre a Torino e criminalizzato dai giornali come
anarchico violento e teppista. Oggi come allora, è importante
che il movimento No Tav mantenga viva l’attenzione per non
lasciare spazio ai tentativi di divisone e alle manovre repressive.

Quindi siete tutti invitati al presidio lunedì 10 novembre, ore 8,30
al Palazzo di giustizia – Torino
– In solidarietà a Luca e Giorgio processati per aver difeso la Val di Susa
– Contro la criminalizzazione del movimento NO TAV
– Per denunciare ancora una volta la truffa del progetto Torino-Lione

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