[6 dicembre – Giornata resistente] Da Torino alla Val Susa: NO TAV e THYSSENKRUPP

Questo sabato sarà una giornata speciale per la città di
Torino e per la Val Susa: due cortei solo apparentemente sganciati
l’uno dall’altro attraverseranno prima la città di Torino al
mattino) quindi quella di Susa (il pomeriggio). Due appuntamenti
intrecciati dal bisogno di resistere ad un modello dis viluppo che
produce solo morte, povertà, devastazione ambientale e sociale.

Le due manifestazioni si sosterranno a vicenda: la mattina una
delegazione del movimento no tav sarà vicina ai lavoratori e ai
familiari delle vittime della Thyssenkrupp. Il pomeriggio, una
delegazione di questi sarà presente in Val Susa

h 9.30 corso di fronte alla Thyssenkrupp: noi non dimentichiamo

Un anno fa, il 6 dicembre, la strage della Tyssen Krupp. Uno dopo
l’altro morivano sette operai che lavoravano nello stabilimento
torinese di Corso Regina. Ad Antonio Schiavone, Angelo Laurino, Roberto
Scola, Rocco Marzo, Antonio Santino, Rosario Rodinò e Giuseppe
Demasi, in questo lungo anno si sono aggiunti altri nomi: lavoratori
“dimenticati” uccisi sul posto di lavoro. Uccisi dalle
condizioni sempre più precarie dell’ambiente lavorativo,
sia a livello di contratti, che per quello che riguarda la sicurezza
interna. Mentre il processo della Corte d’Assise, nella prima udienza
il 15 gennaio, ha portato l’amministratore della Tyssen Harald
Espenhanh sul banco degli imputati con l’accusa di omicidio
volontario, le famiglie delle vittime e tutto il mondo operaio (e non
solo) si prepara a scendere in piazza. Per ricordare le vittime, per
chiedere giustizia, per la sicurezza su posto di lavoro, ma soprattutto
per ribadire che non è possibile morire di lavoro. “Meno
profitti e più sicurezza, meno precarietà e più
salario”: sono le parole d’ordine che appaiono sul
manifesto del corteo, organizzato dall´Associazione Legami
d´acciaio e dalla Rete nazionale per la sicurezza nei luoghi di
lavoro, che partirà dallo stabilimento Tyssen Krupp alle 9 e
trenta, con meta Palazzo di Giustizia.

 

 

 

 

h 14.30 – Stazione Fs Susa: ancora e sempre No Tav

Il 6 dicembre il movimento no tav tornerà a parlare il
linguaggio della mobilitazione senza per’altro mai averlo abbandonato.
Una manifestazione a ridosso dei giorni che ricordano l’aggresione del
governo Berlusconi alla Valle di Susa, e che ricordano la gloriosa
resitenza di una comunità in movimento che ha saputo Liberare
Venaus, e vincere una parte della battaglia. Tornare in piazza oggi
significa farlo per dimostrare come il movimento continua ad essere
determinato nel proseguire nella resistenza popolare che sebbene
smarcata dalle amministrazioni, non concede nessuno spazio di resa. No
Tav oggi significa molto di più di ieri, significa salvaguardare
quel percorso di autoganizzazione sociale e di lotta popolare che ha
fatto tremare i potenti, che ancora oggi, sebben le tante parole, non
riescono ad averla vinta. Nemmeno convincendo gli amministratori locali
a sedersi intorno ad un tavolo per ragionare su quale miglior traciato
sia fattibile; nemmeno spacciando falsità sul miglioramento del
trafifco ferroviario pendolare. Non è testardaggine, e non
è nemmono ragionevolezza, è sana analisi e motivazione
che porta migliaia di uomini e donne a difendere la propria terra e il
proprio futuro. La voglia è tanta nei tentativi di spegnere un
movimento del genere, ma da nessuna parte ci si riesce, anzi, la
manifestazione viene dopo un mese di incontri, il Grande Cortile, che
hanno gettato le basi per un futuro diverso e in contrasto con questo
sitema-crisi, di cui il Tav è espressione. Il fare comune, la
solidarietà, il mutuo soccorso, la resistenza, la convinzione,
l’audacia, l’umiltà,la convinzione sono le caratteristiche di un
popolo che non si tira più indietro, che non rientra più
nei ranghi del quieto vivere e dello sperare nei tempi migliori.
Agisce, facendosi forza collettiva, anche ora, dove la crisi in atto
dimostra quale sia la vera necessità degli "imprenditori del
disastro", quelli che la crisi l’hanno generata e che oggi vogliono
farla pagare a tutti, quelli che vivono dei soldi pubblici per
riciclarsi ed ingrassarsi. No tav oggi significa salvaguardare il
futuro di tutti e tutte, significa non farsi travolgere dalla crisi,
anzi affrontarla per un diverso destino, con la consapevolezza che
questa lotta, può essere vinta nonostante le forze in campo, e
che la strada imboccata è quella giusta.

SUSA 6 DICEMBRE 2008 – H14.30 PIAZZA DELLA STAZIONE

 

 

 

 

 la crisi e le grandi operedi lele rizzo  manifesto della manifestazionequi
 appello per la manifestazione [1] – [2 ]  manifesto della 3gg a Venausqui
 appello al movimento degli studenti
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