Scandalo Formato G8 alla Maddalena

Per il summit dei grandi della terra alla Maddalena lavori da 300
milioni di euro. E l’appalto più ricco va a una società vicina alla
moglie del dirigente della Protezione civile che sovrintendeva
all’intera opera

 

Prende forma il palazzo del vertice

In Italia è tra le più piccole imprese edili e incasserà oltre 117
milioni in nove mesi. Non è la lotteria di Capodanno, ma la
montagna di soldi pubblici che l’Anemone Costruzioni di
Grottaferrata
, alle porte di Roma, riceverà grazie ai
lavori per il G8 sull’isola della Maddalena. Luciano
Anemone
, 54 anni, amministratore unico della società a
responsabilità limitata, tra le tante opere sta costruendo il
centro congressi che nel luglio 2009 ospiterà il primo grande
vertice internazionale con il neopresidente degli Stati Uniti,
Barack Obama. Ed è come se gli italiani gli consegnassero 2 euro a
testa. Neonati compresi. Un record. Anche perché il signor Anemone,
pur dichiarando soltanto 26 dipendenti, si è preso la fetta più
grossa della torta da quasi 300 milioni di euro suddivisi tra
cinque società. Una spesa da nababbi con l’aria che tira, le
famiglie in crisi, la Fiat in gravi difficoltà e l’Alitalia ko.
Inutile tentare di sapere perché sia stata scelta proprio la ditta
Anemone. I criteri di selezione delle cinque imprese, chiamate
senza pubbliche gare d’appalto, così come i progetti, sono coperti
dal segreto di Stato: provvedimento imposto da Romano Prodi,
confermato da Silvio Berlusconi e affidato con tutte le opere alla
Protezione civile e al suo direttore, il sottosegretario alla
presidenza del Consiglio, Guido Bertolaso.


Questioni di sicurezza, hanno dichiarato. Ma sollevando il velo
della riservatezza si incontra ben altro. ‘L’espresso’ è entrato di
nascosto nei cantieri sull’isola della Maddalena. E ha scoperto
cosa finora il segreto di Stato ha impedito di vedere. Il sospetto
di spese gonfiate. Costi di costruzione da capogiro a più di 3.800
euro al metro quadro. Lavoratori senza contratto. Operai pagati con
fondi neri. Le minacce del caporalato (vedi l’articolo a pag. 38).
E un curioso legame d’affari tra la famiglia del coordinatore della
struttura di missione della Protezione civile,

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Angelo Balducci, e l’impresa che a fine
lavori guadagnerà di più. L’Anemone, appunto.

Non finisce qui. Il secondo grande appalto, 59 milioni per la
costruzione dell’albergo che ospiterà i capi di Stato, la
Protezione civile lo ha affidato alla Gia.Fi. di Valerio
Carducci
, 60 anni, cavaliere della Repubblica,
l’imprenditore fiorentino coinvolto nell’inchiesta di Luigi De
Magistris sulla presunta rete di favori tra malaffare e politica
nazionale in Calabria. E anche i criteri di selezione della Gia.Fi.
sono coperti da segreto.

Angelo Balducci, ingegnere spesso accanto a Bertolaso, ha fama di
uomo da centinaia di milioni di euro. È il braccio operativo nei
grandi appalti della Protezione civile. Non solo calamità,
soprattutto organizzazione di grandi eventi come il G8. Per anni
provveditore ai Lavori pubblici su Lazio e Sardegna, Balducci ha
coltivato le amicizie che contano con l’imprenditoria e il
Vaticano. Le sue relazioni politiche vanno dal leader della
Margherita, Francesco Rutelli, al ministro di An alle
Infrastrutture, Altero Matteoli. Il 10 ottobre scorso Matteoli
propone al Consiglio dei ministri e ottiene la nomina di Balducci a
presidente del Consiglio superiore dei Lavori pubblici. Nei mesi
precedenti, dal 19 marzo al 13 giugno 2008, proprio durante il
periodo più delicato con la preparazione dei cantieri e il
conferimento degli appalti, l’ingegnere è il soggetto attuatore di
tutte le opere per il G8, cioè l’uomo dalle mani d’oro: provvede
alle procedure necessarie per l’affidamento degli incarichi, alla
stipula dei contratti, alla direzione dei lavori e al pagamento
degli stati di avanzamento. E come soggetto attuatore si occupa
delle imprese della famiglia Anemone.

Balducci è un grande esperto nei contratti assegnati d’urgenza
dalla Protezione civile, senza gare d’appalto. Segue per mesi i
lavori per i Mondiali di nuoto del 2009 a Roma e per le
manifestazioni del centocinquantesimo anniversario della Repubblica
da celebrare nel 2011. Venerdì 13 giugno, però, è una pessima
giornata. Un’ordinanza di Berlusconi lo rimuove dall’incarico di
soggetto attuatore per il G8 e i Mondiali di nuoto. Ai cantieri
della Maddalena, Balducci viene sostituito da un ingegnere dello
staff,Fabio De Santis. Ma continua a occuparsene
con "funzioni di raccordo tra la struttura di missione", cioè la
Protezione civile, e i "soggetti coinvolti dagli interventi
infrastrutturali". In quell’ordinanza, c’è però un passaggio che
farebbe tremare i polsi a qualunque funzionario. Berlusconi dispone
che Bertolaso costituisca "una commissione di garanzia composta da
tre esperti di riconosciuta competenza e professionalità, anche
estranei alla pubblica amministrazione". Una spesa in più per il
G8, perché i compensi per gli esperti sono ovviamente a carico
dello Stato. Obiettivo della commissione: "Assicurare un’adeguata
attività di verifica degli interventi infrastrutturali posti in
essere dai soggetti attuatori… in termini di congruità dei
relativi atti negoziali".

Filo spinato intorno al cantiere

Qualcosa insomma non va nella contrattazione degli appalti.
Ma il segreto di Stato mette tutto a tacere. Così la squadra della
Protezione civile in missione in Sardegna può raccontare, senza
essere smentita, che Balducci è stato promosso. Anche se per lui,
che era già stato presidente del Consiglio superiore dei Lavori
pubblici, è un ritorno al passato. Il 31 ottobre tocca a De Santis.
Sostituito per decreto, come Balducci. Berlusconi ora nomina un
esterno alla pubblica amministrazione, Gian Michele
Calvi
, professore di ingegneria all’Università di Pavia.
Il caso è archiviato.

Eppure non è solo una questione di nomine tra il governo e la
Protezione civile. Tutte le ditte per lavorare ai progetti del G8
devono ottenere il nulla osta di segretezza. E il nulla osta
dovrebbe essere rilasciato dal ministero dell’Interno soltanto dopo
accurate indagini sulla trasparenza delle imprese. Invece troppi
particolari sono sfuggiti a chi avrebbe dovuto controllare. Bisogna
lasciare la Maddalena, volare a Fiumicino e salire a Grottaferrata,
alle porte di Roma. Via 4 novembre 32, nel mezzo di un quartiere di
viali alberati, è l’indirizzo dichiarato da Luciano Anemone come
sua residenza o come sede legale dell’Anemone Costruzioni. Ed è
anche, come ha scoperto ‘L’espresso’, l’indirizzo di una casa di
produzioni cinematografica, la Erretifilm srl. Di chi è?
Amministratore unico e proprietaria al 50 per cento è Rosanna Thau,
62 anni, moglie di Angelo Balducci. Venticinquemila euro per
costituire la srl della signora Balducci li ha messi però Vanessa
Pascucci, 37 anni, amministratore unico e socia a metà di un’altra
impresa edile legata alla famiglia Anemone, la Redim 2002 di
Grottaferrata. E attraverso la Redim 2002, Vanessa Pascucci è anche
socia dell’Arsenale scarl: società costituita apposta per il
cantiere nell’ex Arsenale della Maddalena. Così il cerchio si
chiude. Protetto dal segreto di Stato, l’appalto più ricco del G8 è
finito a società amiche di chi aveva in mano la cassa. Con il suo
seguito di domande. A cominciare da questa: chi ha scelto di
affidare a Balducci l’incarico più delicato?

I guadagni in gioco sono spaventosi. L’opera su
cui è già possibile fare qualche conto è l‘albergo
che ospiterà i presidenti. Capocommessa del cantiere, la Gia.Fi. di
Valerio Carducci. Le poche notizie uscite dagli uffici della
Regione Sardegna parlano di 57 mila metri cubi per un costo d’opera
salito da 59 a 73 milioni di euro. Considerando un’altezza media
delle stanze di 3 metri, sono 19 mila metri quadri coperti. Dunque
un costo di costruzione al metro quadro di 3.842 euro, escluso il
valore dell’area. Una cifra pazzesca se paragonata al valore di
costruzione che per le case di lusso, secondo un capomastro della
Maddalena, non supera i 1.200 euro al metro. Polverizzati anche i
valori di vendita pubblicati dal sito dell’Agenzia del territorio:
un massimo di 3.100 euro al metro quadro per le ville e di
2.000-2.300 per le attività commerciali. Così un ente dello Stato,
la Protezione civile, sta finanziando un’opera ignorando le
quotazioni pubblicate da un altro ente statale, l’Agenzia del
territorio. L’esubero potrebbe essere giustificato con le spese per
l’arredamento, il centro benessere e i letti su cui dormiranno
Nicolas Sarkozy, Carla Bruni e Angela Merkel. Ma è difficile
crederlo. Ammettendo un costo di costruzione molto vantaggioso per
le imprese di 2000 euro al metro quadro (38 milioni in totale), per
l’arredamento avanzerebbero 35 milioni. Cioè il costo di un altro
albergo.

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