A VOLTE RITORNANO/Morucci e CasaPound

Ci sono alcune pagine di
Nietzsche sulla «cattiva coscienza» che più di altre ci aiutano a
capire la “questione Morucci”, ma i giganti vanno scomodati di fronte
alle cose serie e il caso dell’ex-Br (che sarà ospite del centro
sociale neofascista Casa Pound) di certo non rientra tra queste. A
cercare meglio, dietro la rabbia che immagino abbia colpito molti, c’è
una biografia che per i movimenti, quelli di massa, ha avuto poco
amore. Meglio i western. Sono passati solo pochi giorni, dal divieto di
Frati, pochi giorni da una questione che ha visto protagonista la
Sapienza, Morucci e, suo malgrado l’Onda. Durante le feste natalizie,
infatti, un docente di Scienze umanistiche ha deciso di invitare
Morucci per parlare degli anni di piombo. Puntuale la replica del
Rettore: l’iniziativa è stata vietata e in compenso Rettore e sindaco
Alemanno hanno pensato bene di attaccare l’Onda («i trecento
criminali»), di riproporre la questione del Papa e della libertà di
parola.
Il professore si difese chiamando in causa il consiglio
poliziesco, Morucci fece finta di nulla, l’Onda rispose al meglio (era
il 5 gennaio!). Oggi la musica cambia, a parlare è Iannone che presenta
l’iniziativa di Casa Pound (di cui è portavoce), “oasi” del libero
pensiero e della democrazia. Casa Pound e Morucci, infatti, sono
accomunati da un problema comune e dallo stesso desiderio: interdetti
dall’università, il problema; farla finita con «l’antifascismo
ideologico», il desiderio.
Sul desiderio Casa Pound ha già lavorato
sodo in questi anni, con tutti gli strumenti tecnici a sua
disposizione: per chi ha la memoria corta basta ricordare le cinte e i
bastoni tricolore di Piazza Navona (29 ottobre 2008), quelli che
colpivano con forza (altro che ideologia!) studenti e studentesse di
non più di sedici, diciassette anni. Parlano le foto, parlano le
ricostruzioni più oneste (Curzio Maltese primo fra tutti), parla la
verità. Ma a Morucci interessa poco la verità, tanto che – ci racconta
Iannone sul Corriere della sera di ieri ‒ dopo i fatti del 29 ottobre
ha chiamato proprio i giovani di Blocco studentesco e non certo gli
studenti dell’Onda per esprimere la sua solidarietà. Sulla Stampa dello
scorso maggio stessa cosa: nessuna difesa per gli studenti aggrediti in
via De Lollis dai neofascisti di Forza nuova, piuttosto una condanna
bipartisan.

Verrebbe da diventare scortesi, fortunatamente la vita
e la storia di Morucci non parlano più a nessuno. Ci spiace per le sue
ambizioni pretesche (Ratzinger è interessato all’acquisto?) e per
quanto riguarda i movimenti appartengono ad un’altra era, un’era in cui
l’antifascismo è un fatto di realtà, non una patologia da nostalgici.

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