Vicenza, blitz nella base Usa !”No Dal Molin” occupa l’aeroporto

Questa mattina alcune centinaia di militanti No Dal Molin sono
penetrati nell’aereoporto di Vicenza, occupando i terreni dove dovrebbe
sorgere la nuova base militare Usa. E’ stato tagliato il filo spinato
che circonda l’area, l’occupazione proseguirà ad oltranza.

Azione che arriva dopo i primi rombi di motore delle ruspe, che da
alcuni giorni hanno cominciato ad abbattere le vecchie strutture
aereoportuali, per preparare il terreno per la Camp Ederle 2. Mossa
conseguente alla quale i No Dal Molin hanno mantenuti fede a quel che
avevano annunciato nell’appello "Quando iniziano, fermiamoli".

Una battaglia che sta continuando e che si appresta ad essere
rinvigorita da nuove scadenze di mobilitazione: questo pomeriggio,
manifestazione indetta dal presidio di Rosà a Bassano; 2
febbraio, fiaccolata per le vie di Vicenza che raggiungerà il
Dal Molin.

Leggi gli ultimi comunicati del Presidio Permanente No Dal Molin:

Vedi anche:

"Obama blocchi la base o qui sarà battaglia" da La Stampa

 

da Repubblica.it

 

 

Duecento attivisti sono entrati nell’area dove sorgerà il nuovo presidio militare americano
Bloccati i lavori. Esposti striscioni contro il progetto: ""Voi demolite, noi costruiamo pace"

Vicenza, blitz nella base Usa
"No Dal Molin" occupa l’aeroporto

Vicenza, blitz nella base Usa "No Dal Molin" occupa l'aeroporto

VICENZA – Duecento attivisti del movimento "No Dal Molin" hanno occupato i terreni intorno all’aeroporto vicentino dove sorgerà la nuova base Usa.
Alcuni manifestanti sono saliti sui tetti delle palazzine militari,
mentre all’esterno sono esposti striscioni contro il progetto militare
americano che prevede l’allargamento di Camp Ederle. Gli slogan sono
quelli già usati in altre manifestazioni pubbliche e durante l’occupazione della stazione di Vicenza nel luglio scorso: "Vicenza città di pace"; "Voi demolite, noi costruiamo la pace".

"L’occupazione – spiega il comitato – proseguirà ad oltranza. E’
la risposta di quanti si oppongono al progetto all’annuncio
dell’imminente avvio dei cantieri. Lo scorso 5 ottobre, attraverso la
consultazione popolare, i partecipanti al voto hanno deciso a larga
maggioranza che quel territorio deve essere destinato a usi civili;
perseverare nel voler realizzare il progetto significa calpestare la
democrazia".

Per precauzione, gli operai delle ditte incaricate di smantellare le
vecchie strutture, sono stati fatti allontanare dal questore di Vicenza
arrivato alla base americana insieme ad un nutrito gruppo di agenti in
assetto antisommossa.

Tra i dimostranti sono presenti non solo esponenti dei comitati
cittadini contrari alla base, ma anche alcuni Disobbedienti arrivati da
Padova e da altre città del Veneto. Per entrare nei terreni, i
manifestanti hanno tagliato un pezzo della recinzione esterna ma
l’occupazione si è fermata davanti ai cancelli che proteggono
l’area interna del Dal Molin. "Siamo riusciti a bloccare i lavori –
hanno commentato i manifestanti – e questa è una vittoria".

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