Situazione calda nei centri di detenzione per immigrati a Londra

Situazione calda nei centri di detenzione per immigrati clandestini
inglesi. A Londra continuano le proteste, in particolare dentro e fuori
i lager di Yarl’s Wood e Hardmonsworth, e per domani è previsto un volo
speciale per la Nigeria che probabilmente deporterà molte delle donne
protagoniste di questo mese di lotte. Una storia cominciata più di un
mese fa a Yarl’s Wood, dove è iniziato uno sciopero della fame per
chiedere la fine di tutte le umiliazioni che avvengono nei centri di
detenzione. Ecco una breve cronologia.

5 febbraio. Nel centro di detenzione per immigrati
clandestini di Yarl’s Wood ottantaquattro donne iniziano uno sciopero
della fame per chiedere la fine di tutte le umiliazioni che subiscono
ogni giorno.

8 febbraio. Le guardie della Serco, che gestiscono
il lager, attaccano violentemente le donne in sciopero della fame:
settanta donne vengono chiuse nel corridoio per otto ore senza acqua,
cibo, bagno e senza assistenza medica. Molte spariscono nel nulla,
espulse o trasferite, e una ventina di donne che avevano tentato di
evadere dalle finestre vengono picchiate e messe in isolamento. Cinque
di queste, considerate le “leader” della protesta, vengono arrestate e
incarcerate nella prigione di Holloway a Londra.

10 febbraio. Un gruppo di studenti entra negli
Uffici della Serco, a Londra, e iniziano uno sciopero della fame in
solidarietà con le immigrate recluse.

12 febbraio. Una cinquantina di persone si
ritrovano davanti agli uffici della Serco e fanno un presidio rumoroso,
per denunciare le responsabilità dell’azienda. Intanto a Londra e
Bedford decine di militanti no-border iniziano altri scioperi della
fame in solidarietà con le immigrate recluse.

17 febbraio. Manifestazione di solidarietà sotto il carcere di Holloway, a Londra, dove sono detenute le cinque di Yarl’s Wood.

21 febbraio. Manifestazione di solidarietà fuori dal lager di Yarl’s Wood.

22 febbraio. Denise, una delle cinque recluse arrestate dopo le proteste, riesce a far uscire una testimonianza e delle foto
che testimoniano le botte subite dalle guardie della Serco. Il
materiale viene pubblicato dal quotidiano londinese The Guardian.

26 febbraio. Manifestazione di protesta fuori dagli uffici londinesi della Serco.

2 marzo. Nel lager di Hardmonsworth più di
cinquanta reclusi iniziano uno sciopero della fame per protestare
contro le condizioni di vita nel centro e contro le leggi
sull’immigrazione inglesi.

4 marzo. Continua lo sciopero della fame nel lager di Yarl’s Wood iniziato un mese prima, portato avanti da una trentina di donne. Per fermare la protesta le guardie della Serco isolano le recluse, rendendo difficili i legami con l’esterno.

Ecco una appello scritto qualche tempo fa da una donna in sciopero della fame nel lager di Yarl’s Wood:

Le donne in sciopero della fame vogliono risposte e dignità.
Sono una delle settanta donne in sciopero della fame nel Centro di
Yarl’s Wood contro il trattamento a cui siamo sottoposte. siamo in
sciopero della fame dall’inizio di febbraio. Io ho vinto la mia causa e
mi è stato garantito l’asilo politico in Inghilterra, ma le autorità mi
tengono ancora in stato di detenzione, come molte altre donne qui. Il
ministero degli interni ha detto che vuole rivedere il mio caso, ma
questo non può dargli il diritto di tenermi ancora chiusa in questa
prigione in cui sto da sette mesi. Altre sono qui da tre anni. A Yarl’s
Wood ci sono donne sopravvissute a stupri e vittime di tortura. Ne
abbiamo passate di tutti i colori e poi, quando siamo arrivate in
Inghilterra, siamo state rinchiuse. Vengo da Santa Lucia. Io e mia
figlia siamo state rapite dai trafficanti e là non abbiamo trovato
alcuna protezione. Il giudice ha sentenziato che non posso essere
rimandata a casa. Siamo tutte avvilite e ne abbiamo avute abbastanza.
Vogliamo sapere perché siamo ancora qui. Molte di noi sono madri e
hanno figli fuori di qui. Vogliamo vederli! Le condizioni di vita qui
sono pessime e le guardie sono molto aggressive con noi, soprattutto da
quando abbiamo cominciato lo sciopero della fame. Tutte le donne stanno
discutendo di continuare lo sciopero della fame finché non riceviamo
qualche risposta. Stiamo ricevendo molte lettere di supporto da parte
di persone che sostengono la nostra campagna. Per favore, continuate a
sostenerci.

Verna Joseph, Yarl’s Wood

Le cinque donne arrestate l’8 febbraio sono tutt’ora detenute.
Per chi volesse scrivergli, questi i loro nomi e l’indirizzo del carcere:

Gladys Obiyan. Denise McNeil, Sheree Wilson, Aminata Camara, Shellyann Stupart.

Holloway Prison
Parkhurst Road
London
N7 0NU

Per approfondimenti sulle lotte dentro e fuori i centri di detenzione per immigrati clandestini inglesi:

http://www.london.noborders.org.uk/
http://nobordersbrighton.blogspot.com/

Per ascoltare la corrispondenze registrate con le recluse di Yarl’s Wood in sciopero della fame:

http://visionon.tv/nooneisillegal

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