PAPERINO E LE MACERIE

di Gianluca Marcotullio, dottorando presso Delft University of
Technology (NL)

Paperino: (… per la peppa, le piazze sono ancora stracolme
di macerie, qui ci serve una trovata!)

Paperino: Pressappocax quanto ci vuole secondo te a smaltire
tutte le macerie dal centro storico?
Pressappocax: Chene? le macerie? ma te sta a rende conto de
quante ne so? sarau almeno 100.. 200 mila … facemo nu pressap_milione!
Almeno cusci diceano ‘npiazza ieri!
Paperino: ma un milione di cosa?
Pressappocax: eh … che ne so… de metri pressap_cubi credo!
Paperino: e quanto pesa un metro cubo?
Pressappocax: e… pesa pesa… na vintina de pressap_quintali.. e
che ne saccio jine..
Paperino: urca… quindi 2 milioni di tonnellate! E quanto ci
vuole con i nostri camion?
Pressapocax: ..mmm.. un per uno 2…diviso 5..porto 3 remetto 4
abbasso il 5, metto na virgola, tie’ = nu 3 barra 4 anni… forse 7!

Paperino (mumble mumble qua succede un 48, devo andare dalla
ministra)

Paperino: egregia ministra…
Ministra: chiamami pure giacomo!
Paperino: grazie signora.. giacomo. Da una stima dei miei
tecnici le nostre strade sono invase da aaaalmeno 4 milioni di
tonnellate di macerie!
Ministra: così tante? perchè non le togliete?
Paperino: il fatto è che ci impiegheremmo circa 7 anni con i
nostri mezzi!
Ministra: .. sempre i soliti piagnoni! Facciamo così: io vi
mando una truppa al comando del generale Winchester… di cchiu’, nin so’!

Winchester: eccoci qua signor paperino, allora dove
sarebbero queste macerie, vogliamo cominciare subito!
Paperino: queste sono una parte, le altre sono sparse nelle
strade, nelle piazze e nei palazzi!
Winchester: ahahahah signor paperino, sa che lei è proprio
simpatico! La ministra mi ha parlato di MILIONI DI METRI CUBI! almeno 1 o
2! Dove sono quelle macerie?
Paperino: Come le ho detto: 1,5 milioni di metri cubi tra
strade, piazze e palazzi!… così mi dicevano i miei tecnici… almeno..
Winchester: ma signor paperino, lei lo sa cosa è un milione e
mezzo di metri cubi?
Paperino: …mmmm….veramente…
Winchester: per esempio… quanto è esteso il centro storico?
Paperino: circa 150 ettari! Questo lo so!
Winchester: allora, 150 ettari sono 1,5 milioni di metri
quadri. Il che vuol dire che 1,5 milioni di metri cubi di macerie
basterebbero a coprire tutto il centro della sua città di una coltre
spessa 1 metro! Piazze, strade, palazzi, cortili, giardini, parchi,
chiese, insomma tutto! Ogni singolo centimetro all’interno delle mura
coperto da 1 metro di macerie! Come a Pompei, ma senza il Vesuvio!
Paperino: … beh non ci avevo pensato.. in effetti a pensarci
bene … E ai palazzi crollati dall’interno? Lei ci ha pensato!?
Winchester: Ahahahah, sa che lei è proprio simpatico!
Consideriamo sempre i 150 ettari di centro, e ipotizziamo un indice di
edificato di 1 metro cubo per metro quadro (tanto per essere generosi e
per fare i conti semplici, perché probabilmente è minore di 1!), mi
segue?
Paperino: … penso di si…
Winchester: Allora, per fare un milione e mezzo di metri cubi
ci vorrebbero tutti gli edifici all’interno delle mura, dico TUTTI,
antichi, moderni, abitazioni, scuole, bar, banche, chiese eccetera. E
tutti dovrebbero essere pieni, dico PIENI, rimpinzati, di macerie! Come
tanti grandissimi contenitori! E allora, visto che questi palazzi non
erano inizialmente pieni, certamente erano fatti di mura e solai, ma
anche di ampi vuoti (le stanze), mi dice da dove arrivano tutte queste
macerie per riempirli?
Paperino: … questo mi sembra in effetti un po’ strano …
Winchester: è ovviamente un assurdo!
Paperino: ma allora generale… è tutto sbagliato… e quali sono i
numeri? quelli veri? (maledetto Pressappocax!)
Winchester: ma signor paperino, lo chiede a me? Possiamo
provare a mettere giù due conti approssimativi…anche se mai
approssimativi quanto i suoi! Allora proviamo!?
Paperino:… la prego generale Winchester mi aiuti a capire!
Winchester: se diamo uno sguardo ai dati della protezione
civile, nella sola città dell’Aquila ci sono circa 7000 abitazioni
classificate E seriamente danneggiate, e sono circa un terzo di tutte
quelle del cratere. I crolli, tuttavia, intendo quelli che hanno
generato le macerie nelle strade, non dovrebbero aver interessato più di
alcune centinaia di abitazioni (anche guardando ai siti sequestrati
dalla procura). Contando una media di 100 metri cubi ad abitazione (con
conti che non sto qui a spiegarle) fanno poche decine di migliaia di
metri cubi da togliere dalle strade e piazze dell’Aquila, non di più!
Per tutto il cratere moltiplichiamo per 3! In un paio di mesi ce la
facciamo!
Paperino:… ma allora è fatta! È più semplice di quanto
pensassi! Grazie mille generale, corro ad annunciarlo ai giornali!!!
Evviva! (E Pressappocax oggi mi sente!!)
Winchester: Ma badi bene signor Paperino che di macerie se ne
genereranno molte di più con la ricostruzione, ma di quello se ne
occupano le ditte incaricate dei lavori, come di norma! Ma per favore
stia più attento la prossima volta a dare i numeri, e pensi a
differenziare e riusare gli scarti!
Paperino: Certo generale, ci può contare!

THE END!

L’AFFARE MACERIE TRA IL SERIO E IL FACETO

Sembra in effetti un fumetto il modo in cui la questione macerie è
stata affrontata. Il tutto a partire proprio dalle stime fantasiose
sulla quantità di macerie che occupavano le strade e le piazze. Non è
difficile dimostrare che i milioni di tonnellate di macerie stimati per
il solo centro dell’Aquila, come più volte apparso sui giornali locali e
di riflesso sui media nazionali, sia un’assurdità. Tali cifre sono
oltremodo esagerate anche per l’intero cratere. Tutto questo a causa di
approssimazione, superficialità o per semplice negligenza. E allora da
dove venivano i grandi numeri sbandierati? E a cosa servivano? Si voleva
forse creare ad arte un po’ di caos e confondere le macerie da
rimuovere urgentemente dalle strade con la quantità di inerti da
smaltire a seguito della ricostruzione? Tutto questo rimane un mistero.

Certamente le cifre iperboliche sono servite a mobilitare la
cittadinanza aquilana che, esasperata dall’incedere alquanto incerto e
vischioso dei burocrati/amministratori, da parte sua ha dato un
brillante esempio di concretezza e forza di volontà scendendo in piazza
con pale e carriole, prendendosi anche gli insulti indecenti di una
parte dell’opinione pubblica. In conclusione, dopo alte consultazioni
ministeriali e l’arrivo dell’esercito si scopre che un problema per cui
si prospettavano anni di estenuante lavoro, potrà essere risolto
nell’arco di qualche settimana (stando alle recenti dichiarazioni di
Cialente e Chiodi).

In questo momento, come proposto dai cittadini e dai comitati, si
dovrebbe piuttosto puntare l’attenzione su come smaltire e riusare in
modo intelligente, economico e rispettoso dell’ambiente gli inerti
derivanti dai crolli (le famose macerie) e quelli che saranno prodotti
in enorme quantità nelle centinaia di cantieri della ricostruzione.
Macché! La scialuppa comunale s’incaglia di fronte al come e al quando
liberare le strade e le piazze del centro cittadino e tracolla sulla
base di stime bizzarre, fino a richiedere l’intervento dell’esercito!

I cittadini allora gridano partecipazione e manifestano
preoccupazione, invocando finalmente un barlume di lucidità, di
concretezza, di razionalità, di programmazione, di solerzia, di
obiettività. Cosa ottengono in cambio? La caciara e le beghe dei
consigli comunali (buoni solo a dare sfoggio di inconcludenza), la
propaganda politica di ogni specie, la falsa retorica, le dichiarazioni
pre-elettorali, i rattoppi, le approssimazioni insieme al
sensazionalismo da prima serata del governo e dei TG. A tempo perso
intanto si autorizza la costruzione di mense temporanee per i poveri da 4
milioni di euro, collocate grossolanamente su un angolo di prezioso
vuoto cittadino! Scommetto che i “poveri” avrebbero avuto idee molto più
intelligenti per impiegare i 4 milioni a loro favore! Comunque una
bandiera vale l’altra, gli sfollati oggi e i “poveri” domani, business,
si sa, is pur sempre business. Tuttavia, mentre lo spettacolo va avanti,
si ha l’impressione che di tanti milioni di euro ci sarà qualche “non
povero” o “non sfollato” che ne beneficerà molto più dei diretti
interessati!

Ma la vita continua, e tra caciare di ieri oggi e domani, il
consiglio comunale si sbraccia e reclama competenze di cui si sente
usurpato da una struttura tecnica che guarda troppo al sodo e poco al
tatticismo e alla retorica. Allo scopo presenta le sue credenziali:
qualche rotatoria incompleta, due strade realizzate dopo anni ma
impossibili da aprire per la pendenza tristemente sbagliata e il
progetto di una linea di tram milionaria dalla capacità evidentemente
sovradimensionata. Per la cronaca i lavori della tranvia furono
interrotti (solo a metà dell’opera) non per le ovvie ragioni di
fattibilità economica, ma in quanto l’entità (sconosciuta) delle
vibrazioni generate al passaggio del vagone (su gomma!) avrebbero potuto
danneggiare i palazzi del centro! Quale motivazione migliore in una
città ad elevato rischio sismico?

In questo scenario chi si stupisce che i cittadini ripongano la loro
fiducia solo nelle proprie mani armate di pale e carriole? Mai messaggio
fu più evocativo di questo nello spronare chi di dovere a mettersi a
lavorare solertemente, ché un cittadino contrariato con una pala in mano
è sempre meglio avercelo amico!

Nel frattempo, smaltite le macerie e le carriole, si pensa al futuro.
Negli ultimi giorni si parlava sui giornali del recupero dei beni
culturali. In proposito, il vice commissario Luciano Marchetti stima un
fabbisogno di 3,5 miliardi di euro per il loro recupero in base alle
verifiche e alle schedature di tutti i beni. Ma, udite udite, il comune,
in base alle sue note capacità di programmazione, già stima 10
miliardi! Che tenga conto anche delle mance?! Ma, si sa, per una parete
grande ci serve un pennello grande!

Arrivederci alla prossima puntata!

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