Università, blitz degli studenti. L onda non si arresta in tutti Italia.NEWS E AGGIORNAMENTI!

L’appuntamento era stato lanciato durante la grande assemblea nazionale studentesca del 15 e 16 novembre scorso alla Sapienza.
A Roma dopo l’autoriduzione di ieri sera
al Teatro Valle, migliaia di studenti hanno fatto irruzione
nell’aula Magna del Rettorato e hanno bloccato la cerimonia di
apertura dell’Anno Accademico. Il rettore è stato
costretto ad abbandonare la cerimonia. Gli studenti delle scuole medie
e superiori hanno raggiunto in corteo il Provveditorato agli studi del
Lazio bloccandone l’accesso. [ audio ]

A Napoli oggi prima l’occupazione dell’atrio della sede della provincia e poi autoriduzione sui mezzi pubblici per raggiungere il Museo nazionale. [ audio ] | [ audio ]

A Venezia più di 600 studenti hanno deciso di visitare a costo zero "Italics" la mostra che si tiene a Palazzo Grassi. Dall’atrio del palazzo gli studenti hanno lanciato un appello per la costruzione della giornata di sciopero sociale per il prossimo 12 dicembre.
Domani
a scendere in piazza genitori, studenti e insegnanti con un doppio
corteo a Mestre che si conlcuderà in piazza Ferretto. [ audio ]

A Macerata stamattina occupazione del rettorato da parte degli studenti e precari No 133. Contro i tagli annunciati dal Rettore, l’Onda Anomala si è simbolicamente costituita in Fondazione e si è comprata l’università "riconsegnandola come bene comune a tutti i soggetti che producono e condividono i saperi nei nostri territori".

A Padova in vista
dell’appuntamento di domani mattina alle ore 10.00 davanti al
muncipio, lanciato dal Coordinamento genitori insegnanti in difesa
della scuola pubblica, oggi sono stati gli studenti universitari a
farsi sentire reclamando diritti e servizi in tre luoghi simboli dell’università. [ audio ]

A Bologna blitz
degli studenti alla sede di Unicredit in via Rizzoli con uno striscione
che diceva "Dove darci il denaro e poi ne riparliamo", mentre le
vetrine della banca sono state ricoperte di adesivi con su scritto "Noi
la crisi non la paghiamo". [ audio ]

 

 

 

Università, blitz degli studenti
Interrotta cerimonia a Roma

Via libera del Senato al decreto Gelmini

Università, blitz degli studenti Interrotta cerimonia a Roma

ROMA
– Niente corteo, meglio l’occupazione. Un gruppo di studenti ha fatto
irruzione all’interno dell’aula magna della Sapienza a Roma dove il
rettore Luigi Frati aveva appena terminato il suo intervento per
l’apertura dell’anno accademico. La cerimonia è stata
così interrotta. Sul palco è stato steso uno striscione
("Che di tagli non si muoia più: vergogna!") mentre Frati, che
aveva appena terminato il suo intervento, ha abbandonato la cerimonia
da una porta laterale, apostrofato dagli studenti al grido di
"buffone". "Non c’e’ niente da inaugurare" è il coro che
scandiscono gli universitari. Che annunciano: "I cancelli all’esterno
della città universitaria sono stati chiusi per non fare entrare
altri manifestanti che cercano di sfondarli dall’esterno".

Dura la replica di Frati: " Fascisti sono quelli che non fanno parlare
la gente. Io lo so bene perchè sono figlio di partigiano. Io
sono quello di sinistra, non il pariolino che si veste da
rivoluzionario".

Nel frattempo si è sciolta la manifestazione degli studenti
delle scuole superiori romane in piazza della Repubblica. Pochi i
partecipanti al corteo che da piazza Barberini hanno raggiunto la
piazza ed hanno poi rinunciato a proseguire la protesta senza quindi
raggiungere il ministero dell’Istruzione così come era stato
programmato. "Oggi la manifestazione è andata male – dice Tito
Russo uno degli organizzatori rappresentante dell’Unione degli studenti
– ‘colpa’ della pioggia e del poco tempo che hanno avuto alcune parti
del movimento per organizzarsi".



Senato, via al decreto.
Nel
frattempo il Senato ha approvato il decreto Gelmini
sull’Università, il provvedimento passa ora all’esame della
Camera. A favore hanno votato le forze di maggioranza (Pdl e Lega),
contrari Pd e Idv. Non ha partecipato al voto l’Udc.

Roma. Un
centinaio di studenti ha protestato sotto palazzo Grazioli, la
residenza romana del presidente del consiglio Silvio Berlusconi. Gli
studenti, al grido ‘vergogna’ e ‘buffone’, hanno voluto denunciare,
è stato spiegato, in merito alla vicenda dello studente morto a
Rivoli "la gravità delle parole di Berlusconi, che ha voluto
ridurre vergognosamente a fatalità quello che è stato
invece la conseguenza tragica di anni di tagli alla spesa sociale nel
paese". Infine un gruppo studenti ha occupato l’ufficio scolastico
regionale del Lazio.

Torino.
Una trentina di universitari aderenti all’assemblea ‘no Gelmini’ sono
entrati poco fa al centro congressi Torino Incontra dove è in
corso un convegno promosso dall’amministrazione comunale insieme
all’Associazione Torino Internazionale per discutere di federalismo e
futuro della città. Gli universitari chiedono di poter entrare
nella sala e leggere un documento, ma le forze dell’ordine stanno
cercando di contenerli. Ci sono stati quindi momenti di tensione. Ora
gli studenti sono entrati nella sala dove è in corso
un’intervista al sindaco di Torino Sergio Chiamparino e hanno srotolato
uno striscione con la scritta ‘Noi non paghiamo la vostra crisi’.


Macerata.
Occupazione
lampo del Rettorato e ‘acquisto’ cash dell’Università di
Macerata da parte di due emissari della ‘Fondazione Onda anomala’,
muniti di due valigette di finte banconote. E’ l’ultima performance del
Movimento No 133, che stamani (assente il rettore) ha occupato
simbolicamente per un’ora gli uffici del Rettorato, srotolando dalla
finestra uno striscione di otto metri con la scritta ‘La pagate voi la
vostra crisi, reddito per tutti – Onda anomala verso il 12 dicembre’.


Bolzano.
Gli
studenti di Bolzano hanno organizzato una forma alternativa di protesta
e, approfittando dell’apertura del mercatino di Natale del capoluogo di
provincia, verranno distribuiti 6000 volantini nella sola area del
centro storico con tema la protesta studentesca, le motivazioni e gli
obiettivi.

 

 

L’Onda non si ferma: cariche e irruzione a Torino Incontra, bloccato l’anno accademico a La Sapienza

saperi

Nella giornata di mobilitazione nazionale degli atenei in lotta le
città del nostro paese sono state nuovamente attraversate
dall’Onda, all’insegna del "noi non paghiamo la vostra crisi!" e del
ricordo di Vito Scafidi. A Torino l’Onda ha fatto irruzione a Torino
Incontra, venendo caricata dalla polizia. A Roma l’inaugurazione
dell’anno accademico è stato bloccato e interroto

28 novembre, giornata di mobilitazione nazionale degli atenei in
mobilitazione contro la "controriforma Gelmini", scadenza decisa
all’interno della due giorni di assemblea nazionale a La Sapienza del
15 e 16 novembre.

Mobilitazione costruita attorno allo slogan "noi non paghiamo la vostra
crisi!", assunto dal movimento a livello nazionale. Cardine attorno al
quale sono state costruite le iniziative città per città.
Inoltre le facoltà ribelli dell’Onda hanno voluto dedicare
questo momento a Vito Scafidi, studente della scuola Darwin di Rivoli
(Torino) morto per il cedimento avvenuto nella struttura scolastica.

Nel frattempo, il decreto Gelmini è passato al Senato, ora
dovrà transitare alla Camera… non si ferma l’arroganza del
governo Berlusconi di fronte alle proteste e non si ferma, ovviamente,
l’Onda!

Torino _ A Torino questa mattina 200 persone hanno
attraversato il centro cittadino con un corteo selvaggio sotto una neve
fittissima che ha cominciato a cadere ed imbiacare la città fin
dalle ore notturne. La mobilitazione ha prima fatto tappa di fronte
alla Banca San Paolo di piazza San Carlo, con una messinscena teatrale
sui responsabili della crisi e gli avversari diretti che tutt* dovremmo
affrontare in futuro: banchieri, imprenditori e tutti quanti vogliono
ora dividere le perdite dopo anni di superprofitti. Dopo il blocco del
centro cittadino e l’iniziativa simbolica di fronte alla banca San
Paolo, gli studenti e le studentesse dell’Assemblea No Gelmini e
dell’Assemblea No Tremonti sono ripartiti in corteo per le vie della
città, dirigendosi verso la struttura di "Torino Incontra", dove
si stava svolgendo un covegno sul futuro della città promosso
dal comune di Torino e dall’Associazione Torino Internazionale.

continua a leggere in esteso su InfoAut Torino

Roma _ Stamane un corteo interno ha attraversato La
Sapienza, aperto dallo striscione "Che di taglia non si muoia
più. Vergogna", partecipato da 200 studenti e studentesse,
partito dalla facoltà di fisica. I manifestanti hanno poi invaso
l’Aula Magna del rettorato, passando da un’entrata laterale, dove si
stava svolgendo l’inaugurazione dell’anno accademico. La cerimonia
è stata quindi bloccata, interrompendo la lecitio magistralis
della professoressa Bossoni e facendo infuriare il rettore Frati. Gli
studenti sono poi uscita dall’aula e hanno percorso le vie circostanti
la cittadella universitaria, concludendo poi il corteo in piazzale
Minerva.

Bologna _ Nella giornata di mobilitazione nazionale
per lanciare lo sciopero generalizzato del 12 Dicembre, a Bologna un
centinaio di student* e ricercator* precar* ha fatto una azione di
comunicazione radicale, articolando il ragionamento sulla crisi andando
ad individuare la banca Unicredit come obiettivo. Gridando per le vie
del centro che le perdite le devono pagare coloro che per anni hanno
precarizzato le esistenze del precariato facendo astronomici profitti,
la sede centrale della banca in via Rizzoli è stata invasa e
sono state lanciate centinaia di banconote fac-simile riportanti le
scritte "Noi la crisi non la paghiamo" e "reddito per tutt*", mentre
tutte le vetrine sono state tappezzate di adesivi dell’onda.
continua a leggere la notizia in esteso su InfoAut Bologna

Napoli _ L’Onda napoletana ha lanciato l’"onda card",
che garantisce un accesso incondizionato al reddito, alla formazione ed
alla cultura come risposta alla social card del governo Berlusconi.
Sono stati bloccati per alcune ore gli accessi della provincia di
Napoli, come segnale di protesta allo stato disastroso in cui versano
le strutture scolastiche, facendo un chiaro collegamento con quel che
è successo a Vito nella scuola Darwin di Rivoli nemmeno una
settimana fa. Poi gli studenti, muniti di "onda card", hanno invaso la
linea A della metropolitana, aprendo i varchi di accesso.

Palermo _ Questa mattina gli studenti e le studentesse
delle Facoltà ribelli palermitane hanno occupato il nuovo plesso
adiacente alla facoltà di Lettere e Filosofia, la biblioteca dei
saperi umanistici "Wurth", una biblioteca piu’ volte inaugurata e mai
concretamente funzionante. L’ennesima iniziativa dell’onda palermitana
che dopo l’autoriduzione alla mensa , la manifestazione al teatro
massimo in solidarieta’ con i lavoratori dello spettacolo contro i
tagli, torna a farsi sentire ridando vita ad uno spazio, come tanti
presenti all’universita’ lasciati, nell’abbandono.
continua a leggere la notizia in esteso su InfoAut Palermo

 

 

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ANTIFA:Confermate le condanne agli autonomi coinvolti negli scontri avvenuti a Milano l’11 marzo 2006.

La decisione della prima sezione penale della Cassazione ha reso
definitivo il verdetto di secondo grado nei confronti dei 16 giovani
della "Sinistra Antagonista" milanese condannati in appello il 12
novembre 2007 a 4 anni di reclusione per resistenza aggravata a
pubblico ufficiale, danneggiamento, devastazione e incendio.
Gli scontri avvennero durante una manifestazione antifascista non
autorizzata indetta dai Centri sociali per protestare contro il corteo
della formazione di estrema destra "Forza Nuova". Nel corso
dell’udienza il Procuratore generale Alfredo Montagna aveva invece
chiesto l’annullamento parziale con rinvio della sentenza. In sostanza,
a parere del pg, era "sufficientemente motivata" la parte della
sentenza che condannava i 16 imputati per resistenza aggravata, mentre
sarebbe stata da annullare perche’ "carente e contraddittoria" la
decisione relativa alle altre imputazioni di danneggiamento,
devastazione e incendio.
E’ divenuto cosi’ definitivo il verdetto emesso il 12 novembre 2007
dalla Corte d’Appello di Milano, che aveva confermato le pene emesse
dal gip del tribunale il 19 luglio 2006.
Solo un imputato, A D, ha riportato una condanna lieve, a quattro mesi
di reclusione. Tutti gli altri, tra i quali I M, M C, M M e P D,
insieme ad altri 12 partecipanti agli scontri di corso Buenos Aires,
hanno riportato una pena di quattro anni. Tutti i giovani hanno gia’
scontato circa tre-quattro mesi di custodia cautelare.

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A Bolzaneto fu tortura. ORA IL DOCUMENTO INTEGRALE

A Bolzaneto fu tortura "ma in Italia non esiste"

Un corridoio della "Bolzaneto"

GENOVA – A
Bolzaneto i detenuti vennero torturati, le testimonianze delle vittime
furono circostanziate e addirittura "prudenti", ma i giudici devono
condannare in base a condotte criminose per delineate, che non possono
essere influenzate dal clima politico. E’ questa in sostanza, e ad una
prima lettura delle 441 pagine, il succo delle motivazioni della
sentenza sul processo di Bolzaneto.

LEGGI IL DOCUMENTO COMPLETO

La sentenza, quest’estate aveva deluso chi si aspettava condanne
esemplari per la vergogna del carcere speciale del G8 bollato come
luogo di torutra da Amnesty international. Il tribunale presieduto da
Renato De Lucchi pronunciò una sentenza di condanna per 15
persone e 30 assoluzioni, comminando pene variabili fra i 5 mesi e i 5
anni. I reati contestati agli imputati, a vario titolo, erano abuso
d’ufficio, violenza privata, falso ideologico, abuso di autorità
nei confronti di detenuti o arrestati, violazione dell’ordinamento
penitenziario e della convenzione per la salvaguardia dei diritti
dell’uomo e delle libertà fondamentali .

Nelle motivazioni i giudici spiegano che "la mancanza, nel nostro
sistema penale, di uno specifico reato di tortura ha costretto
l’ufficio del pm a circoscrivere le condotte inumane e degradanti (che
avrebbero potuto senza dubbio ricomprendersi nella nozione di tortura
adottata nelle convenzioni internazionali)".

E più avanti sottolineano che "anche in questo processo,
quantunque celebrato in un’atmosfera caratterizzata da forti
contrapposizioni politico-ideologiche sia sui mezzi di informazione che
nell’opinione pubblica, sono stati portati a giudizio non situazioni
ambientali o orientamenti ideologici, bensì, ovviamente, singoli
imputati per specifiche e ben individuate condotte criminose loro
attribuite nei rispettivi capi di imputazione, che costituiscono la via
maestra da cui il giudicante non deve mai deviare, pena la violazione
dell’altro cardine del nostro sistema di garanzie processuali
rappresentato dall’art. 24 della Costituzione".

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Bonsu, altro orrore dei vigili.Foto trofeo con “la scimmia”

Come Abu Ghraib. Un vigile della polizia municipale di Parma si fa
fotografare mentre abbraccia la “scimmia” Emanuel Bonsu, indicando
il suo occhio tumefatto come trofeo. Come nella prigione irachena
dove i carcerieri mostravano i detenuti nudi, feriti, maltrattati e
senza più dignità.

E’ scioccante quello che ha scoperto la procura della Repubblica di
Parma: una immagine riemersa dalla memoria resettata di un computer
del Comando dei vigili urbani. Lo hanno scambiato per un pusher,
inseguito, picchiato, insultato – “confessa scimmia” -, lasciato
andare con una busta con la scritta “Emanuel negro”, tenendosi come
ricordo della caccia una fotografia, un vero pezzo da collezione.
Un vigile se l’era salvata sul pc e solamente dopo ha provato a
cancellarla, senza sapere che i file eliminati possono anche essere
recuperati. Gli inquirenti ci sono riusciti: proprio oggi, il
procuratore capo Gerardo Laguardia, senza mai citare l’esistenza
della foto, ha infatti parlato di “ulteriori risvolti anche dai
computer che i carabinieri hanno sequestrato al comando di via del
Taglio” riferendosi a file che potrebbero essere stati cancellati o
modificati.

Emmanuel, il giovane studente che ha denunciato gli agenti della
polizia municipale di Parma per averlo aggredito, pestato e
insultato senza un perché, quel momento non poteva scordarlo.
Davanti alla pm Roberta Licci, che cura le indagini sul caso, nel
primo interrogatorio raccontò di essere stato costretto da un
agente a fare quella foto con lui. Gli inquirenti, pochi giorni
dopo, sono andati nel Comando della polizia municipale: con la “
scusa” di cercare atti e documenti hanno sequestrato alcuni
computer dalle scrivanie. Uno di questi era quello giusto: nel pc
erano stati cancellati diversi file, pochi giorni dopo l’arresto di
Emmanuel, cestinate delle immagini e resi inutilizzabili dei
documenti. I periti informatici della Procura però sono riusciti a
recuperare alcuni dati: fra questi, c’era anche quella foto, trofeo
dell’ operazione antidroga effettuata al parco Ex Eridania il 29
settembre. Quella che era valsa ai vigili i complimenti per la loro
professionalità dell’assessore alla sicurezza urbana Costantino
Monteverdi

 Adesso la procura avrebbe ormai acquisito i dati necessari per
chiudere le indagini preliminari. Il rinvio a giudizio dei dieci
vigili indagati e accusati in concorso di percosse aggravate,
calunnia, ingiuria, falso ideologico e materiale, violazione dei
doveri d’ufficio, abuso di potere e sequestro di persona, è ormai
imminente. Finora Mirko Cremonini, Andrea Sinisi, Ferdinando
Villani, Marcello Frattini, Graziano Cicinato, Giorgio Albertini,
Pasquale Fratantuono, Marco De Blasi, Stefania Spotti e Simona
Fabbri non hanno aperto bocca davanti ai magistrati. Oltre ai fatti
di quella sera adesso c’è anche da spiegare quella foto che mostra
un vigile ben riconoscibile mentre viene immortalato con il simbolo
della sua “virilità”. Ma che trofeo non è: oggi Emmanuel Bonsu
Foster, 22 anni, studente dell’Itis, è traumatizzato, bloccato.
Parla poco, non esce di casa, sta ancora male fisicamente ed è in
terapia da uno psicologo.

Sono passati due mesi da quello scatto e da quella notte. Non si è
ancora ripreso: ci ha provato, oggi pomeriggio, ad andare a
Betania, il centro di recupero per tossicodipendenti dove doveva
iniziare a lavorare come volontario. Ci ha provato “ma adesso non è
ancora il momento – dice il padre Alex – sta troppo male e non ci
sono le condizioni per iniziare. Forse lo farà da gennaio”. Lo
stesso periodo in cui potrebbe arrivare il rinvio a giudizio per i
dieci vigili indagati.

 

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Crash raddoppia.. la polizia sgombera!

Occupato l’ex cinema Embassy in via Azzo Gardino. Prima della Reclaim
the Street in programma per le 17.30 in via Indipendenza Angolo via
Righi, Crash occupa un nuovo spazio. Un cinema di proprietà del
demanio, una occupazione in risposta al sequestro che la Magistratura
ha ordinato per lo stabile di via Zanardi 106.
La manifestazione di oggi pomeriggio viene ad assumere un nuovo
significato. Non più una semplice Reclaim the Stret. Ma una giornata
che ha visto fin da subito un momento di conflitto e di lotta in
direzione degli Spazi Sociali.

Seguiranno aggiornamenti…

ore 16.00 agenti della celere e della guardia di
finanza stanno tentendo lo sgombero dello stabile appena occupato.
numerosi i compagni sul tetto e davanti all’edificio.

ore 16.30 Cinque compagni sono ancora sul tetto per resistere allo sgombero.

ore 17.00 Sono stati fatti scendere i compagni dal tetto. Inizia il concentramento per la reclaim the street.

ore 18.50 E’ aprtita la Reclaim The Streets. Sono due
i carri che mandato musica per le strade percorse dalle parade. 1000 le
persone che hanno deciso di partecipare a questo appuntamento e portare
la loro solidarietà a Crash!

ore 19.00 Ora il corteo è in via Indipendenza,
lungo il percorso vengono attaccate ai muri i cartelli dei sensi unici
che erano già apparsi nei giorni scorsi in città. Dai
carri gli interventi raccontano "quella che è la direzione
giusta, quella della riappropriazione di spazi, quella
dell’antifascismo, di chi produce cultura dal basso!"

ore 20.00 Il corteo si ferma in piazza XX settembre,
l’appuntamento è a mezzanotte è al Laboratorio Crash! in
via Zanardi 106!


Comunicato Laboratorio Crash!

Aumenta la crisi… CRASH RADDOPPIA!
In questi ultimi giorni la crisi a Bologna si è fatta sentire con tutto il
suo peso… naturalmente sulle spalle dei precari, degli studenti, dei
migranti che abitano la città! Contro di loro, e in generale contro chi
non vive nel lusso del centro cittadino, una serie di provvedimenti
comunali hanno di fatto peggiorato le condizioni di vita arrivando fino
al punto di sottrarre piazze e strade alla socialità collettiva. Ci
rubano reddito e ci sgomberano le piazze dai nostri sogni e dai nostri
desideri. E’ arrivato il momento di dire basta e tornare a prendere
parola e protagonismo. Per queste ragioni Crash oggi raddoppia! Mai più
una Bologna lasciata al silenzio e all’abbandonodove fascisti, eroina e
intolleranza fanno da padroni!

Oggi abbiamo occupato un nuovo spazio in via Azzo Gardino per ridare
alla città quello che gli viene continuamente negato e sottrato,luoghi
di socialità e spazi di aggregazione dove poter esprimere la propria
cultura e corganizzare le proprie lotte.

Oggi Crash radddoppia con un nuovo spazio e da appuntamento in via
Indipendenza angolo via Righi dalle 17:30 per riprenderci le strade e
portare in centro il nostro desiderio di riappropriazione e socialita!

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Documento firmato “Nuove Br”

Il messaggio era stato attaccato con lo scotch sulla vetrata
d’ingresso di Primo Canale, emittente televisiva della Spezia

Documento firmato "Nuove Br"
sulla porta di una tv privata

Accuse al "regime plutocratico" per lo "sfruttamento del proletariato"
Gli inquirenti hanno dubbi sull’attendibilità del volantino

LA SPEZIA – Un messaggio a firma ‘Nuove Brigate Rosse’ è stato ritrovato davanti all’ingresso della redazione dell’emittente Primo canale
alla Spezia, vicino al Centro Kennedy. Il messaggio è stato
attaccato con lo scotch sulla porta a vetri dell’ingresso principale ed
è stato trovato da un giornalista. Gli inquirenti nutrono dubbi
sull’attendibilità del documento.

Secondo le prime informazioni, nel documento si parla di licenziamenti
e si preannuncia il ritorno della lotta armata. Il volantino è
stato sequestrato dalla Digos. "Nessun compromesso sarà
possibile con i carnefici della libertà e dei diritti – si legge
alla fine del testo – Romperemo l’accerchiamento del regime
plutocratico".

L’intestazione reca la stella ‘acuta’ a cinque punte. Il documento,
scritto probabilmente con un computer e firmato con il normografo,
è breve e riferisce dello "sfruttamento del proletariato".
"L’inganno – si legge – non serve più: ormai tutti i proletari
sanno che il governo capitalista, imperialista e i partiti classisti
quali che siano (…) non fanno altro che imputridire questa crisi".

Il documento afferma inoltre che "il tentativo di spegnere le voci di
dissenso che stanno nascendo nelle fabbriche e nei territori
produrrà come unico risultato l’inasprimento e
l’intensificazione della lotta armata".

Ci sono dubbi e perplessità sull’attendibilità del
volantino. Nel testo di 28 righe ci sono anche errori di grammatica e
di forma. Gli inquirenti non parlano, ma sembrano scettici anche sulle
modalità di ritrovamento, inusuali per le Brigate Rosse. Non
è la prima volta che alla Spezia accadono cose di questo tipo.
Il 3 aprile del 2007, scritte anarchiche erano comparse su un pulmino
regia dell’emittente cattolica spezzina Tele Liguria Sud, dove con una
bomboletta spray nera era stato scritto "No Vaticano, Cloro al Clero".

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Saronno – TeLOS REsiste e persiste

Il 20 Novembre lo spazio occupato TeLOS
ha subito l’ennesimo attacco. Con un azione più teatrale che
utile, all’alba, un gruppo di operai, supportati da alcuni signori
desiderosi di mettersi in vista e di farsi pubblicità ad ogni
costo, si sono introdotti all’interno del centro, uscendone solo dopo
aver sfondato qualche porta e aver rotto qualche lucchetto e catena. Al
momento di uscire questi signori non hanno mancato di sigillare le
entrate del TeLOS, ostruendo inoltre il cancello principale con un
grosso spartitraffico di cemento armato. La suddetta operazione si
è svolta all oscuro delle forze dell’ordine. Il giorno seguente,
non contenti dell operato, hanno rincarato la dose versando del cemento
di fronte agli ingressi, senza alcun permesso o valide motivazioni.
Questo apparentemente innocuo teatrino, messo in scena da chi fa della
legalità un proprio cavallo di battaglia, ma svoltosi ciò
nonostante al limite della legalità (ci chiediamo cosa sarebbe
avvenuto nel caso qualcuno stesse dormendo al momento dell’irruzione
nello stabile, come in effetti solo per caso non è stato, col
rischio concreto di essere chiuso all’interno dello spazio: il TeLOS
non è più un luogo abbandonato!), ha però
purtroppo delle correlazioni dirette con la realtà, fatta di
sforzi, speranze, emozioni, progettualità e quant’altro, legati
a quanto nel corso di questi oltre due mesi è stato costruito o
sta per essere costruito all’interno di uno spazio che ora è
pieno di vita, che accoglie decine di ragazzi ogni giorno, a cui
permette di organizzare ogni tipo di attività sia
ludico/culturali che politico/sociali.
Difatti a questi signori qualcuno dovrebbe spiegare forse cosa è
il TeLOS, e cosa esso significa per la nostra città e per le
decine di ragazzi che continuamente lo attraversano e lo fanno vivere.
Questo spazio è l’unica situazione presente sul territorio che
permetta di avere delle alternative alla vita piatta e passiva che ci
viene proposta dalla città in cui viviamo. Questo è
l’unico spazio che consente ai ragazzi di autorganizzarsi, di costruire
progetti e situazioni di socialità libere dalla logica della
commercializzazione di ogni esigenza e desiderio. Qui e non altrove si
può trovare una concreta alternativa alla strada e al
consumismo, in un’epoca in cui i punti di maggiore vita all’interno
delle città sono centri commerciali e supermercati, da una
parte, parcheggi e parchetti dall’altra. Saronno ha bisogno di spazi
per i giovani, ma forse a queste persone ciò non interessa,
forse a loro interessa solo mettersi in mostra per un tornaconto
personale.
Il TeLOS non è solo uno spazio per i giovani, ma anche un modo
diverso di vedere e vivere la città. Diverso, perché
propone l’autorganizzazione e l’autogestione come soluzioni possibili e
concrete, alternative reali e funzionanti, in quanto denuncia di
ciò che avviene a Saronno come altrove: un pugno di palazzinari
e speculatori ricchi fino alla vergogna che si possono permettere di
comandare e di controllare ogni movimento ed ogni situazione, facendo
il bello e il cattivo tempo, col fine principe di costruire profitti
sulle spalle dei cittadini ignari o addormentati dalle libertà
pseudo-democratiche. Il profitto è il motore, la speculazione
è il carburante, e, si sa bene, nel nostro mondo i soldi
permettono a chi li ha di agire indisturbato e con le spalle ben
coperte. Il danaro è il nuovo dio, gli speculatori i suoi
adoratori, il potere il mezzo per arrivare in alto e starci a lungo.
Il TeLOS rappresenta un pugno nell’occhio nell’ennesima città
vetrina, nelle cui vene però scorre come spesso avviene un
sangue marcio e infetto. Noi siamo la linfa vitale di una nuova
possibilità, di un modo diverso di vivere e fare vivere gli
spazi e le città. Meglio zittirci in fretta, prima che le nostre
idee possano attecchire in qualche cuore libero e possano diffondere il
malcontento tra gli sfruttati e gli ultimi, i diseredati e gli
invisibili : drogati, immigrati, anziani soli, malati psichiatrici,
emarginati… Noi siamo con loro, perché tutti si meritano una
vita dignitosa.
La differente prospettiva si evince ottimamente da come ci si è
rapportati rispetto ad uno stabile abbandonato: noi abbiamo cercato di
ridargli vita, di aprirlo, di farlo vivere. Vi abbiamo svolto
moltissime attività (concerti, cineforum, spettacoli teatrali,
mostre fotografiche, discussioni e dibattiti, diffusione di materiale
controinformativo, murales…), e moltissimi progetti ancora stanno per
arrivare (sala prove, scuola di italiano per stranieri, sistemazione
dello stabile per renderlo abitabile). Loro, invece, hanno chiuso,
saldato, murato… Uno luogo vivo è per loro un insulto, meglio
ucciderlo prima che cresca troppo. Noi abbiamo preso uno spazio vuoto,
lo abbiamo aperto e riempito, dandolo a tutti. Non abbiamo rubato nulla
a nessuno, dato che a nessuno interessa niente di quel posto (la
dimostrazione sono le porte murate e i cancelli saldati). Non l’abbiamo
tolto a chi ne aveva bisogno, abbiamo invece liberato un pezzo di
città, destinato ad una prossima speculazione e
all’arricchimento ulteriore dei soliti noti , fatto come al solito
distruggendo il NOSTRO territorio, e lo abbiamo donato a tutti, con la
gioia nel cuore per aver creato un progetto nuovo ed aperto a tutta la
comunità.
La vita è nostra. La città è nostra. Il futuro
è nostro. Occupiamocene tutti assieme. Non lasciamo che sia
qualcun altro a decidere per noi.
Il TeLOS non si tocca, il TeLOS continuerà ad esistere, fino a che noi esisteremo!
Territorio Libero Occupato Saronnese

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Roma, pestaggi razzisti

Roma, pestaggi razzisti
arrestati 5 ragazzi

Le vittime non sporgevano denuncia, preoccupate per le ripercussioni
sulla loro precaria condizione di soggiorno sul territorio italiano

Roma, pestaggi razzisti arrestati 5 ragazzi

ROMA – Cinque ragazzi, tra i quali due minorenni, sono stati arrestati questa mattina all’alba dai carabinieri, che li hanno accusati di aver compiuto nel tempo diverse aggressioni a sfondo razziale nella zona periferica del Trullo, a Roma. Secondo quanto accertato dai carabinieri, la banda era composta da 10 giovani, dai 16 ai 21 anni, e oltre ai 5 arrestati ci sono 4 denunciati ed un altro giovane sottoposto all’obbligo di firma. Quallcuno di loro aveva già precedenti penali.

La banda sarebbe responsabile di numerosi episodi di pestaggi, aggressioni ed intimidazioni, tutti sfociati poi in rapine, a danno di numerosi cittadini stranieri della zona del Trullo. Secondo l’accusa, la banda riusciva a evitare le denunce delle vittime, facendo leva sulla loro precaria condizione di soggiorno in Italia.

I dieci ne approfittavano per continuare i loro atti di prevaricazione e sopraffazione e di intolleranza razziale. Tutti sono stati accusati di rapina aggravata, lesioni, minacce con l’aggravante della discriminazione e dell’odio razziale.

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SGOMBERATO IL PRESIDIO NOTURBOGAS DI APRILIA

Nel
cuore della notte alle ore 3.00 circa la polizia ha avviato lo sgombero
del presidio Noturbogas di Aprilia presso Campo di Carne entrando anche
con camion e mezzi da lavoro! Con gli uomini in tenuta anti-sommossa
è stato creato un cordone per impedire l’accesso al
presidio e con i mezzi di scavo hanno avviato la recinzione del terreno
della centrale. Le persone che si trovavano al presidio e che
inizialmente erano state fermate sono  state rilasciate dopo la
denuncia consegnata loro in questura.

Fin dalla prima mattinata cittadini e compagni della Rete dei Cittadini contro la Turbogas hanno
improvvisato un presidio di protesta contro lo sgombero, impedendo
l’acceso di un aparte dei mezzi predisposti al lavoro. Ci sono
stati momenti di tensione con le forze dell’ordine che non
volevano accettare il blocco dei presidianti.

Alle 15:30 ci sarà una conferenza stampa per denunciare
l’accaduto e rilanciare i prossimi appuntamenti di mobilitazione.
Alle 18 un’assemblea pubblica cittadina.
Il presidio era un luogo di costruzione di partecipazione attivad
dal basso, contro scelte economiche, energetiche e ambientali prese
sulla testa e sulla pelle dei cittadini.

Sito: www.noturbogasaprilia.it

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Firenze – Boicottata iniziativa di Casapound

Riceviamo e pubblichiamo

Sabato 15 novembre, i fascisti di Casapound
Toscana hanno deciso di tenere delle iniziative "contro il carovita",
distribuendo gratuitamente il pane in 5 piazze di 5 diverse
città: Firenze, Arezzo, Pistoia, Lucca e Prato. A Firenze hanno
scelto Piazza degli Acciaiuoli, nella frazione storicamente
antifascista del Galluzzo. Ad aspettarli hanno però trovato una
cinquantina di antifascisti che con megafoni, striscioni, volantini e
qualche lancio di ortaggi, hanno fatto intendere chiaramente alla gente
del Galluzzo quale feccia si fosse presentata quella mattina nella
piazza del mercato. Sette-otto coglioni del movimento neofascista hanno
quindi passato circa tre ore – dalle 9 di mattina a mezzogiorno- dietro
un cordone di circa trenta sbirri tra carabinieri, celerini e digos
senza distribuire nemmeno una pagnotta. Se ne sono quindi andati
scortati dagli sbirri in antisommossa tra gli insulti e gli
sfottò dei contestatori e di diversi abitanti del Galluzzo.
I giornali di oggi -tanto per non smentire la nuova linea della
Questura fiorentina- parlano di 50 antifascisti denunciati per
manifestazione non autorizzata. Staremo a vedere. Intanto ce ne siamo
tornati a casa col sorriso.

alcuni che c’erano

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