Tutti assolti! Il teorema Fiordalisi “non sussiste”!

[Sud Ribelle]

|Cosenza – 24 aprile| Dopo quasi 7 anni dagli arresti del 15 novembre 2002 arriva la sentenza del processo contro la Rete Meridionale del Sud Ribelle: “liberi tutti”, tredici compagn* assolti ed il volto scuro del pm Fiordalisi che vale più di ogni parola.. Una sconfitta su tutta la linea per il rampante pm cosentino, fautore di fantasie e stupidaggini, teorizzando un presunto attacco allo Stato che sarebbe stato tentato attraverso i disordini al Global Forum di Napoli e al G8 di Genova, accusando di associazione e propaganda sovversiva solo tredici delle migliaia di persone che parteciparono agli scontri, quindi a quelle giornate del 2001. Il “teorema Fiordalisi” si è sciolto come neve al sole alla prima prova..

La giornata al tribunale di Cosenza

La giornata della sentenza del processo cosentino è arrivata dopo una lunga trafila di rinvii, arringhe, sfilata di presunti testimoni; in un primo momento fissata per le 9:30 e poi spostata alle 14, tallonata da un centinaio di compagni e compagne del Coordinamento Liberi Tutti che ha indetto un presidio di solidarietà davanti al tribunale di Cosenza in contemporanea con le ultime battute del processo di primo grado. Alle 19, dopo appena un’ora e mezza di camera di consiglio, la lettura della sentenza da parte del presidente della Corte d’Assise, Maria Antonietta Onorati: “la Corte assolve tutti gli imputati da tutti i reati loro rispettivamente ascritti perché il fatto non sussiste”. Demolite le fandonie di Fiordalisi, mentre scoppia la bagarre in aula: le grida di gioia, i cori contro pm e digos, lo stappo dello spumante. Fiordalisi non commenta, scappa dalla sala attraverso la porta riservata ai magistrati. Notevole la contentezza dei compagn*, costretti a subire le angherie della procura dagli arresti del 2002, pur nella consapevolezza, che sarebbe valsa anche se l’esito del processo di fosse rivelato contrario, che la legittimità politica i movimenti se la prendono nelle piazze e nelle strade, non certo nei tribunali.. all’interno dei quali sono presenti giudici come il Fiordalisi che sono dediti al loro “sporco lavoro” di contraltare di difesa degli interessi dello Stato, dello stato di cose presenti.

Incipit del processo

La sentenza e l’assoluzione di oggi arrivano dopo il grande corteo nazionale del 2 febbraio 2008, dove a Cosenza han sfilato più di 10000 persone in solidarietà con i compagn* accusati di associazione e propaganda sovversiva. Manifestazione “accompagnata” dalla procura cosentina con due richieste pesantissime: 50 anni di galera e 26 di libertà vigilata per gli imputati, 5 miliardi di euro di danni d’immagine da elargire allo Stato. Il “teorame Fiordalisi” vide la luce, prima (celatamente) nelle procure di mezz’Italia, poi nella giornata del 15 novembre 2002, quando i reparti speciali dei Ros e dei Gom, all’alba, fecero irruzione nelle case dei “sovversivi”, stilando una lista di 43 indagati, distribuendo 20 arresti e 5 domiciliari. Fumosa l’argomentazione accusatoria, tutta retta da una presunta associazione d’intenti.. Nei giorni successivi al blitz poliziesco migliaia di persone scesero in piazza in solidarietà con il Sud Ribelle, il 23 novembre 2002 100000 persone ingrossarono un partecipatissimo corteo nazionale, il 2 febbraio scorso solo l’ultima chiamata che ha coinvolto 10000 persone, oggi arriva l’assoluzione perché il “teorema Fiordalisi” non sussiste.

>> ascolta/scarica a lato l’intervista con Fraticello di Supporto Legale <<

La notizia, pubblicata alle 19, immediatamente dopo la lettura della sentenza, da Supporto Legale:

Cosenza liberi tutti! Siamo tutti sovversivi

Oggi 24 aprile 2008 è stata emessa alle ore 19 la sentenza per il processo del Sud Ribelle, con assoluzione per tutti i 13 imputati "perchè il fatto non sussiste".
Il teorema Fiordalisi, che accusava i 13 imputati di associazione sovversiva, è franato rovinosamente; gli imputati che hanno dovuto affrontare 6 anni di processo e accuse pesantissime sono ora scagionati.
Numerosi in aula i cori contro Fiordalisi e inneggianti alle dimissioni della Digos calabrese.

Supporto Legale


Il comunicato emesso dal Coordinamento LiberiTutti dopo l’assoluzione:

Tutti assolti

Trovare parole appropriate per commentare l’intera vicenda, non è cosa facile. Perché sono tanti gli aspetti farseschi e tali le assurdità delle accuse, che rischieremmo sicuramente di dimenticare qualcuna delle illuminanti considerazioni formulate dal PM Fiordalisi.
Chi in questi anni si è trovato a dover costruire solidarietà rispetto alla vicenda, ha dovuto soprattutto difendersi da quella parte di città che, parliamoci chiaro, ci avrebbe voluto vedere in galera. Probabilmente, parte degli stessi che hanno contribuito a montare questo teorema. Ebbene, possiamo finalmente dire che costoro rimangono in un angolo a rosicare. L’assoluzione di oggi è una pesante sconfitta per gli organi inquirenti che hanno confezionato questa inchiesta. Gli stessi che hanno sperperato oltre tre milioni di euro, sbandierando all’intero paese, una formidabile operazione antiterrorismo, curata nei minimi dettagli e pronta a smantellare la pericolosa nascente cellula sovversiva. Tutto questo, mentre in città si consumavano ben altri misfatti.
Ma ora, sentenza in mano, abbiamo il diritto di sapere: perché questa inchiesta, sebbene scartata da svariate procure, è stata accettata proprio a Cosenza? Quali oscure trame hanno tessuto questo canovaccio? Quali loschi interessi da coprire? Ma soprattutto, abbiamo ragione di pretendere le dimissioni dei vertici inquirenti che hanno guidato questa inchiesta?
Che questo “castello” non stava in piedi, la città lo aveva capito da subito e lo aveva ampiamente affermato con calorosa partecipazione alle diverse mobilitazioni costruite nel corso di questi lunghi sette anni, assolvendo di fatto tutti gli imputati e bocciando l’operato della Fiordalisi&Co.
Agli interrogativi sulle reali motivazioni che hanno portato all’apertura di questa inchiesta, ognuno si sarà dato delle risposte, rimane sicuramente il tentativo di criminalizzare un intero movimento con accuse infondate e infamanti, volte a coprire le vere vergogne di Genova: la morte di Carlo Giuliani, i pestaggi e le torture delle forze dell’ordine comandate dai vertici militari e politici. E ancora, di deviare l’attenzione generale dai veri allarmi sociali di cui questa città soffre.
Questa assoluzione giunge a riprova del fatto che la storia di chi rifiuta le logiche neoliberiste e produce conflitto sociale non può essere scritta dentro un’aula di tribunale. E se ce ne fosse ancora bisogno, ribadisce che la libertà di espressione e di opinione devono essere garantite in nome di quelle libertà conquistate il 25 aprile del 1945 e che ancora dobbiamo difendere.

Coordinamento LiberiTutti

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