Cindy Sheehan : ”Sono stronzate”

Fossero così i pacifisti di casa nostra… L’icona del pacifismo Usa si candida al Congresso nel collegio della democratica Nancy Pelosi. E dice la sua.

Sono stronzate

di Cindy Sheehan
"Non dobbiamo chiederci se saremo estremisti, ma chiederci invece: che tipo di estremisti saremo?"

– Dr. Martin Luther King, Jr –

Sai, non mi importa se non è appropriato per un candidato al Congresso dire la parola “stronzate". Non mi importa se non è una buona “tattica” farsi cacciare da una seduta di inchiesta del Congresso che non trattava dell’impeachment1 e che era, comunque, soltanto una stronzata. Non mi importa se mi si accusa di essere troppo “estrema” per il fatto di essermi ribellata al sistema2 facendo di tutto, dal campeggio in un fosso a Crawford, in Texas, alla disobbedienza civile non violenta, all’essermi candidata al Congresso indipendentemente (che scandalo!) da qualunque partito.

Cindy SheehanSe la gente non riesce a vedere che questa nazione è sull’orlo dell’abisso della rovina finanziaria e che sta trascinando il resto del pianeta nel baratro con noi, mentre distruggiamo il nostro ambiente…se le persone non si rendono conto di quanto disperata sia la nostra situazione, devo dire, è una stronzata!

Sono arrabbiata. No, sono furente che centinaia di migliaia di persone siano morte, morenti, ferite, in fuga della loro case o imprigionate e torturate dai sadici che risiedono o lavorano 1600 Pennsylvania Avenue, con l’approvazione dei loro complici vicini di casa, al Congresso. Sono furente di aver dovuto seppellire il mio figlio maggiore quando aveva 24 anni, a causa delle bugie impenitenti e i crimini impuniti della banda di Bush. Tu sei furente? In caso contrario, forse dovresti chiederti: "Perché?" Così, a livello ipotetico: "Perché non sono infuriato del fatto che il mio Paese ha ucciso o ferito così tante persone per nessuna causa nobile, a nome mio e con la mia tacita approvazione?"

Sono furente che la classe lavoratrice debba nuovamente pagare gli eccessi dei criminali capitalisti che nutrono i loro appetiti da rapaci con la carne e il sangue dei nostri figli e non troveranno requie fino a che non avranno ottenuto ogni centesimo e ogni potere a questo mondo.

Forse dirai, "Ma Cindy, non è educato essere arrabbiati o usare queste parole forti in pubblico." Stronzate! Secondo me, ogni cittadino di questo Paese dovrebbe sollevarsi con rabbia ed ESIGERE che George Bush e Dick Cheney non solo siano incriminati e rimossi dalla carica, ma che siano processati e condannati per omicidio e crimini contro la pace e l’umanità!

Dovremmo tutti andarcene dai nostri posti di lavoro, rifiutarci di lavorare e rifiutarci di essere degli ingranaggi nel meccanismo psicotico del consumismo fino a quando le nostre truppe, gli appaltatori dell’esercito (“contractors”) e le basi permanenti sono state ritirate dall’Iraq e dall’Afghanistan. Dovremmo, ma la maggior parte di noi non lo farà. Non lo faremo, perché potrebbe significare che potremmo perdere qualcosa di “valore”. I beni materiali sono qualcosa di talmente transitorio, come le nostre stesse vite. Possiamo lasciare un’impronta permanente con il nostro coraggioso attivismo e il sacrificio morale, o possiamo lasciare un mucchio di metallo che arrugginisce e legno che marcisce. Scelgo, per me, di seguire la prima via.

Dovremmo uscire dal nostro coma collettivo fatto di troppi notiziari TV e di troppo poche informazioni obiettive, per sostenere delle alternative ai combustibili fossili che siano pulite e rinnovabili, protestare contro gli impianti nucleari e le piattaforme petrolifere marine, come si faceva una volta quando alle persone importava abbastanza di non avvelenare il nostro mondo, da alzarsi dal divano oppure (oggi) da uscire da dietro lo schermo del computer, per fare qualcosa di costruttivo invece di sganciare tranquilli e soddisfatti centinaia di dollari alla settimana per la benzina e per il cibo.

Nancy Pelosi, speaker della Camera dei rappresentantiMi incazzo così tanto quando uno dei miei sostenitori ha il mal di denti e non può permettersi di andare da un dentista per farsi curare, o vedendo mia sorella, che ha la tosse da quasi due anni e non ha l’assicurazione sanitaria di cui ha bisogno per guarire completamente. E vedo rosso quando penso che quasi 50 milioni di persone in questo Paese non hanno una copertura sanitaria, o ne hanno una insufficiente. Perché, in uno dei Paesi più ricchi del mondo, alcune persone hanno il “privilegio” di avere una copertura piena ed essere sani, quando le cure sanitarie sono un basilare diritto umano, non un privilegio per chi appartiene ad un’élite? Mi fa male il cuore ogni notte, quando gli uomini che dormono appoggiati all’ufficio da dove dirigo la mia campagna elettorale, accoccolati stretti sotto le loro coperte per proteggersi dal freddo della notte a San Francisco, mi augurano la “buona
notte" e non mi esce la voce per potergli rispondere con le stesse parole, né riesco a fare granché d’altro, tranne dargli del caffè per scaldarsi e dei libri da leggere per passare il tempo. Ogni giorno vengono nel mio ufficio dei veterani della guerra in Iraq che non riescono ad avere accesso all’aiuto che gli serve per guarire nel corpo e nella psiche—e io sarei “estrema”, perché voglio davvero che le cose cambino davvero e scelgo quindi di agire in proposito e non stare seduta a fare finta che queste stronzate non esistano?

Da quando è morto Casey, anche se ogni giorno mi sento colma di dolore e angoscia, ho tentato di essere la portavoce di questo dolore, dicendo ai miei vicini e ai miei compatrioti come ci si sente ad essere profondamente feriti dal complesso industriale militare e che non sarebbe passato molto tempo, prima che il cancro rappresentato da Bush e Co. colpisse ogni casa statunitense e adesso che questa profezia si sta terribilmente avverando, vedo sempre più apatia e sempre meno azione.

Tre anni fa oggi mi sono seduta per la prima volta in un fosso a Crawford, in Texas e tre anni dopo, siamo in una situazione gravissima, amici miei e la prognosi non è buona, a meno che non ci si sforzi tutti e in maniera consapevole di sacrificare una parte della comodità di oggi per amore del futuro dei nostri figli e nipoti.

Sessantatre anni fa oggi, i mostri della macchina bellica statunitense hanno usato un’arma di distruzione di massa su centinaia di migliaia di donne e bambini innocenti e da allora questa nazione non ha fatto altro che decadere, verso un’ulteriore spirale di guerra, approfittando della guerra, preparando la guerra e nuovamente approfittando della guerra; una spirale che sta distruggendo ogni aspetto della nostra società e DOBBIAMO riprendere le nostre stesse anime dal complesso industriale militare prima che sia troppo tardi.

Vi prego di non aspettare novembre o gennaio o l’alba dell’Età dell’Acquario, perché ogni secondo in cui permettiamo che continui questa dinamica folle è un secondo di troppo!

Datevi una mossa!


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1 Nota del Traduttore: trattasi dell’incriminazione di un funzionario governativo federale

2 Nota del Traduttore: l’autrice ha scritto (cyst)em invece di system, per indicare che ritiene il sistema attuale qualcosa di incistato, una forma tumorale, come dirà in seguito, che alligna nella democrazia statunitense. Purtroppo il gioco di parole non si lascia tradurre in italiano allo stesso modo.

da peacereporter.net

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