Roma: dieci neofascisti in ospedale


Dieci neofascisti in ospedale e diciassette denunce per rissa aggravata:
si conclude così la scorsa nottata romana, notte di scontri in via del
Valco San Paolo, davanti alla facoltà di Lettere di Roma Tre.

Alcune macchinate di loschi figuri appartenenti al Blocco Studentesco,
resisi più volte protagonisti in prima persona di attacchi ed
aggressioni squadriste, stanno attaccando manifesti in vista delle
prossime elezioni del Cnsu, Consiglio Nazionale Studenti Universitari,
mentre una quindicina di antifascisti sono scesi per le strade di Roma,
anche loro per attaccare i propri manifesti.

L’incontro avviene nei pressi di Roma Tre: i camerati attaccano con
mazze e bastoni, nella più classica tradizione squadrista, ma questa
volta i numeri sono praticamente gli stessi e gli antifascisti sono
pronti a rispondere all’attacco.

Lo scontro dura pochi minuti, e termina al tempestivo sopraggiungere
della polizia: i militanti del Blocco Studentesco sono portati in
ospedale e gli antifascisti in questura, tutti vengono denunciati per
rissa aggravata.

Immediata la reazione mediatica di CasaPound: nelle prime ore della
mattinata esce un comunicato in cui i fatti vengono completamente
stravolti, parlando di un’aggressione "cento contro quindici", e in cui,
nel più perfetto stile di burattini del potere, i neofascisti invocano
interventi e condanne da parte non solo del rettore dell’università di
Roma Tre, ma anche del sindaco Alemanno e della neoeletta presidentessa
della Regione Polverini.

Nel frattempo gli antifascisti denunciati per rissa aggravata sono
ancora trattenuti in questura.

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