ASSEMBLEA CITTADINA MILANO: BLOCCHIAMO IL RADUNO NEONAZI IL 2 MAGGIO

ASSEMBLEA CITTADINA: BLOCCHIAMO IL RADUNO NEONAZI!!!

Siamo
rimasti sconcertati nell’apprendere che l’estrema destra milanese,
magicamente unita sotto l’icona di Sergio Ramelli ma soprattutto nella
rivendicazione del diritto alla commemorazione dei caduti della
repubblica di Salò e degli aguzzini nazifascisti, ha in programma una
settimana di mobilitazioni e iniziative pubbliche a partire dal 24
aprile fino al 1° maggio (compresa una messa al cimitero Maggiore in
onore di Mussolini domenica 18 aprile).
Ancora più allibiti siamo rimasti nel sapere che in consiglio di zona 3,
dove si discuteva sulla richiesta di uno spazio pubblico per un
concerto nazirock per sabato 24 aprile, sia passata (anche con i voti
dei rappresentanti del PD) la mozione che posticipa tale evento al 2
maggio ma ne garantisce la legittimità politica e il finanziamento con
soldi pubblici.
Il coacervo di realtà neofasciste che promuovono l’iniziativa, che vanno
da Forza Nuova agli Hammerskin, da Fiamma Tricolore a Casapound,
spalleggiate e foraggiate dalla destra parlamentare, crede che sia
venuto il momento per alzare la testa e, fregandosene della Costituzione
e degli ideali che l’hanno ispirata, attuare quella strategia di
sdoganamento del pensiero e della storia del fascismo attraverso
un’operazione di revisionismo e di equiparazione tra vittime e carnefici
(in un paese che sembra aver perso la memoria), facendo leva sul
razzismo dilagante attestato dai risultati elettorali e spacciando per
nuova quell’ideologia di potenza e sfruttamento che portò ai più
efferati crimini della storia.
La sinistra istituzionale di fronte a questa arroganza non trova di
meglio che appellarsi alla pacificazione e alla par-condicio, rendendosi
complice dell’accettazione passiva da parte dei cittadini di questa
propaganda totalitaria e xenofoba e magari interrogandosi sulle
motivazioni della sconfitta elettorale.
Oltre al fatto che reputiamo una grave e inaudita provocazione indire
iniziative dichiaratamente fasciste alla vigilia della festa della
Liberazione dal nazifascismo del 25 aprile e a ridosso della giornata di
lotta del 1° maggio, sentiamo la necessità di lanciare un appello alla
mobilitazione generale perché tutto ciò non possa accadere, né in questi
giorni né mai.
Indiciamo quindi un’assemblea pubblica cittadina mercoledì sera 21
aprile alla cascina autogestita Torchiera per confrontarsi attraverso
analisi politiche e per arrivare a proposte concrete di azione e
mobilitazione che riescano a coinvolgere tutti quei cittadini che
credono ancora nei valori della Resistenza e che, come noi, sono
indignati.

Partigiani in ogni Quartiere

Posted in Generale | Comments Off on ASSEMBLEA CITTADINA MILANO: BLOCCHIAMO IL RADUNO NEONAZI IL 2 MAGGIO

IL CONCERTO DEI NAZI E’ STATO SPOSTATO DAL 24 APRILE AL 2 MAGGIO

APPRENDIAMO PROPRIO ORA LA FINE DEL CONSIGLIO DI ZONA 3 DI MILANO.

IL
CONCERTO NAZI E’ STATO UFFICIALMENTE SPOSTATO PER MOTIVI DI ORDINE
PUBBLICO DAL 24 APRILE AL 2 MAGGIO,SEMPRE IN ZONA PIOLA/LORETO AL PARCO
RAMELLI.

Posted in antifascismo, antisessismo, antirazzismo | Comments Off on IL CONCERTO DEI NAZI E’ STATO SPOSTATO DAL 24 APRILE AL 2 MAGGIO

ASSEMBLEA NAZIONALE ANTIFASCISTA @17 APRILE AL CS 28 MAGGIO DI ROVATO(BRESCIA)

Il prossimo 17 aprile, a Brescia, si terrà il secondo appuntamento
dell’assemblea antifascista e contro la repressione. A distanza di qualche mese dall’incontro che si è svolto a Napoli lo scorso 6 febbraio e di cui riportiamo in allegato il verbale, vorremmo provare a portare avanti il ragionamento che nella prima assemblea ha dato modo ai compagni delle realtà nazionali di presentarsi e di fare il punto della lotta antifascista nelle varie città.
Alcuni spunti di discussione sono emersi dalla scorsa assemblea e rappresentano le battute finali del verbale che alleghiamo. Non possiamo però non tenere in considerazione quanto accaduto nei mesi intercorsi nell’ambito della lotta al fascismo. Rileviamo una serie di aggressioni in tutta Italia,nonché la detenzione indiscriminata di due compagni veronesi, la cui sentenza è stata emessa proprio in questi giorni.
Per questo, proseguendo sulle suddette due linee direttive principali,
vorremmo cercare di tenere in considerazione nello sviluppo dell’assemblea anche i contributi che i tutti i compagni hanno fornito e gli sviluppi delle lotte. Ribadiamo quindi l’esigenza di un lavoro al fine di non isolare i compagni e le lotte, pertanto questo appello ha come obiettivo allargare la partecipazione a tutti i compagni che vogliono proseguire nel confronto.
Come già accaduto per lo scorso 12 dicembre, (per i dettagli rimandiamo al sito www.12dicembre.net) i compagni e le compagne dell’assemblea proporranno un manifesto da affiggere nelle varie città per il prossimo 25 aprile. Per ragioni di tempo, sarà ovviamente pronto soltanto nella sua veste grafica, in quanto le parole d’ordine saranno frutto del prossimo incontro:

SABATO 17 APRILE 2010, ORE 14, PRESSO IL CENTRO SOCIALE “28 MAGGIO” DI ROVATO (BRESCIA)

Per maggiori informazioni sul prossimo incontro:nustume@libero.it

Per ulteriori informazioni su come arrivare, trasporti, alloggio, ecc:
reteantifascista.bs@gmail.com

Antifascisti e Antifasciste

per leggere il verbale della scorsa assemblea clicca qui

Posted in antifascismo, antisessismo, antirazzismo | Comments Off on ASSEMBLEA NAZIONALE ANTIFASCISTA @17 APRILE AL CS 28 MAGGIO DI ROVATO(BRESCIA)

Roma: dieci neofascisti in ospedale


Dieci neofascisti in ospedale e diciassette denunce per rissa aggravata:
si conclude così la scorsa nottata romana, notte di scontri in via del
Valco San Paolo, davanti alla facoltà di Lettere di Roma Tre.

Alcune macchinate di loschi figuri appartenenti al Blocco Studentesco,
resisi più volte protagonisti in prima persona di attacchi ed
aggressioni squadriste, stanno attaccando manifesti in vista delle
prossime elezioni del Cnsu, Consiglio Nazionale Studenti Universitari,
mentre una quindicina di antifascisti sono scesi per le strade di Roma,
anche loro per attaccare i propri manifesti.

L’incontro avviene nei pressi di Roma Tre: i camerati attaccano con
mazze e bastoni, nella più classica tradizione squadrista, ma questa
volta i numeri sono praticamente gli stessi e gli antifascisti sono
pronti a rispondere all’attacco.

Lo scontro dura pochi minuti, e termina al tempestivo sopraggiungere
della polizia: i militanti del Blocco Studentesco sono portati in
ospedale e gli antifascisti in questura, tutti vengono denunciati per
rissa aggravata.

Immediata la reazione mediatica di CasaPound: nelle prime ore della
mattinata esce un comunicato in cui i fatti vengono completamente
stravolti, parlando di un’aggressione "cento contro quindici", e in cui,
nel più perfetto stile di burattini del potere, i neofascisti invocano
interventi e condanne da parte non solo del rettore dell’università di
Roma Tre, ma anche del sindaco Alemanno e della neoeletta presidentessa
della Regione Polverini.

Nel frattempo gli antifascisti denunciati per rissa aggravata sono
ancora trattenuti in questura.

Posted in antifascismo, antisessismo, antirazzismo | Comments Off on Roma: dieci neofascisti in ospedale

Sabato manifestazione nazionale “Io sto con Emergency”, altra strage Nato in Afghanistan

Mentre sembra non aver ancora imboccato una via d’uscita il gioco orchestrato in Afghanistan ai danni degli operatori di Emergency, non si smorza l’attenzione su una vicenda che se da una parte fa emergere, ancora una volta, lo schifo della guerra e delle strategie proiettate nel tentativo di ristabilire comando e dominio unidirezionale, dall’altra mette in luce una corposa mobilitazione per la liberazione di coloro che sono stati arrestati, passando non poco per le maglie della rete. Nonostante il tenore ridicolo delle accuse da parte del governo afghano (?!) e delle dichiarazioni degli esponenti del governo nostrano (ministri Frattini e La Russa in testa…), il lavoro imbastito soprattutto attraverso siti e social network (si pensi al portale di Peace Reporter e allo sciame comunicativo via Facebook) è stato capace di far esplodere le contraddizioni, far evincere bugie malraccontate e rilanciare per una mobilitazione diffusa, oggi ferma soprattutto nella solidarietà ed attenzione in rete, ma che avrà modo di assumere fattezze più reali con la manifestazione nazionale a Roma promossa per sabato 17 aprile. Appuntamento alle 14:30 in piazza Navona, leit motiv d’indizione: "Io sto con Emercency".

Ascolta le interviste raccolte da Radio Onda d’Urto:

Significativo anche quel l’organizzazione di Emercency sta raccogliendo e muovendo, al di la di una solidarietà vastissima. Facendo fruttare (anche tramite Peace Reporter) tutta una serie di contatti che stanno palesando i limiti e le contraddizioni dell’operazione. Un esempio è anche dato dalle dichiarazioni fatte dai talebani sulla vicenda, eventualità non scontata. Emercency, nel frattempo, è rimasta fuori dall’ospedale di Lashkar-gah: "La struttura è sotto il loro controllo da quando hanno portato via i nostri tre cooperanti, Dell’Aira, Garatti e Pagani. Non abbiamo il controllo dell’ospedale e non sappiamo cosa stia accadendo all’interno".

Afghanistan, comandante talebano: ‘Nessun legame fra noi e Emergency

Smentita. Arriva la smentita da parte di un comandante talebano sull’ipotetico legame fra Emergency e i talebani. Abdul Khaliq Akhund, comandante talebano del distretto di Nawaz e Musa Qala nell’Helmand, ha fatto sapere: "Perchè mai dovremmo pagare 500mila dollari a uno straniero quando abbiamo centinaia di persone pronte per un attacco suicida?". La dichiarazione è stata raccolta da un giornalista di Aki Adnkronos International. "Sull’ospedale di Emergency non abbiamo alcuna opinione, né positiva né negativa. Ci sono molte organizzazioni che lavorano sul posto, a prescindere dall’agenda delle forze d’occupazione. La croce Rossa e l’ospedale di Emergency sono solo alcune di queste" ha detto il comandante talebano che ha aggiunto anche che "i talebani rispettano il loro lavoro". In conclusione Akhund ha sottolineato: "Il comandante dei credenti, il mullah Omar, apprezza il lavoro della Croce Rossa. Questo significa che i talebani sono in collusione con la Croce Rossa?".

Nel frattempo la guerra prosegue, solo ieri l’ultima strage perpetuata dalle forze della Nato ai danni dei civili afghani, 4 morti e 18 feriti almeno. Un incidente dichiarano dagli stati maggiori dell’Alleanza atlantica…

Afghanistan, la Nato apre il fuoco su un autobus: 4 civili morti e 18 feriti

Ancora un incidente nella provincia di Kandahar. Tra le vittime anche donne e bambini. Truppe della Nato hanno aperto il fuoco oggi contro un autobus nella provincia meridionale afghana di Kandahar, causando la morte di almeno quattro civili e il ferimento di altri 18. Lo hanno reso noto fonti ufficiali locali. L’agenzia di stampa afghana Pajhwok scrive che l’incidente è avvenuto nel distretto di Zheray, a ovest del capoluogo, Kandahar City. Zalmay Ayubi, portavoce del governatore di Kandahar, ha detto che le truppe della Nato hanno sparato contro l’autobus che era in viaggio sulla statale fra Kandahar e Herat. Tra le vittime ci sarebbero donne e bambini.

vedi anche:

per info:

it.peacereporter.netwww.emercency.it

Posted in guerre e conflitti | Comments Off on Sabato manifestazione nazionale “Io sto con Emergency”, altra strage Nato in Afghanistan

Presidio a Milano per il processo di appello per gli arrestati del 12/2/2007

http://www.cpogramigna.org/wp-content/uploads/2010/04/1.jpg

Sono comunisti non terroristi!

Giovedì 15 aprile inizia a Milano il processo d’appello ai compagni
arrestati il 12 febbraio 2007 con l’accusa di voler costituire il
Partito Comuni sta-pm.Condannati esemplarmente a 150 anni di carcere in
primo grado, nove di essi sono ancora prigionieri. Dopo essere stati
trasferiti di carcere in carcere questi compagni sono stati deportati
nel carcere confino di Siano Catanzaro, lager a centinaia di Km dai
propri affetti. L’obbiettivo è quello di tenerli lontani dai propri
compagni di lotta e completamente isolati dal resto dei prigionieri. 
Dopo l’emanazione della circolare del Dipartimento dell’Amministrazione
Penitenziaria che di fatto norma, regolamenta ed istituisce nuovamente
le sezioni speciali,  questa è la sorte di quanti vengono perseguiti
dallo Stato in quanto rivoluzionari. Lontani, separati, di fatto in
isolamento. La direttiva prevede anche una diversa destinazione dei
prigionieri secondo la loro ideologia. Così gli anarchici sono destinati
ad Alessandria, i comunisti a Siano e Carinola. Per gli islamici c’è la
Guantanamo italiana a Macomer, in Sardegna, e Asti. E’ successo così
anche ai sei compagni arrestati il 10 giugno 2009 e ai due compagni
successivamente arrestati il 18 gennaio 2010, con l’accusa di
associazione finalizzata al terrorismo e partecipazione a banda armata,
infatti sono stati “spediti” a Siano, e altri sempre accusati di
associazione sovversiva sono stati rinchiusi ad Alessandria.
Il tentativo di isolare i prigionieri politici, mostrarli come
“terroristi” lontani dal movimento e dalla lotta di classe, di
criminalizzare quelle pratiche politiche che possono mettere in
discussione i responsabili delle continue morti da sfruttamento e da
guerra e tutto il loro sistema fallisce ed è fallito per la solidarietà
che fino ad ora i compagni hanno ricevuto e per la fierezza con cui
resistono alla barbarie del carcere. Invitiamo a partecipare alle
udienze per salutarli, stringendoci attorno a loro, per affermare che li
sentiamo vicini alla lotta che continua fuori dalle galere, ma anche
per denunciare e protestare contro il regime differenziato carcerario,
le carceri confino, le sezioni speciali, l’isolamento e il 41bis, in
solidarietà con tutti i prigionieri.  Per unire la loro
resistenza in carcere a quella di tutti coloro che oggi resistono nel
mondo lottando contro l’oppressione invitiamo a partecipare al corteo
del 25 Aprile. Consapevoli della mistificazione e della propaganda che
da sempre lo stato “democratico” ha costruito su questa giornata, in
questo modo vogliamo ribadire che questa data non è una ricorrenza, ma
un’occasione per riannodare il filo rosso che lega la resistenza al
fascismo odierno con quella dei partigiani di ieri.
Sostenere la resistenza dei prigionieri rivoluzionari, difendere
la loro identità!
Terrorista è chi sfrutta, incarcera e fa le guerre!
No alla differenziazione, all’isolamento, alle sezioni speciali! No al
41 bis!
Libertà per i compagni!

L’Assemblea Contro Carcere e Repressione tenutasi a Milano il 28/3/2010

PER INFO:

http://www.cpogramigna.org/

http://informa-azione.info/

Posted in movimento e manifestazioni | Comments Off on Presidio a Milano per il processo di appello per gli arrestati del 12/2/2007

ATTACCO AD EMEGENCY.ARRESTATI MEDICI ITALIANI IN AFGHANISTAN!

Sono accusati di coinvolgimento in un complotto per uccidere il governatore dell’Helmand. Emergency: " Accusa ridicola"

Tre operatori italiani dell’ospedale di Emergency a Lashkargah, nella provincia meridionale di Helmand, sono stati fermati dalle forze di sicurezza afgane e dalle truppe britanniche Isaf (entrate armate nell’ospedale: VIDEO) con l’accusa di coinvolgimento in un complotto per organizzare attentati suicidi e per assassinare il governatore locale, Gulab Mangal.
I tre italiani sono Marco Garatti, coordinatore medico del progetto di Emergency in Afghanistan, Matteo Dell’Aira, infermiere capo dell’ospedale di Lashkargah, e Matteo Pagani, logista dello stesso ospedale.
Assieme a loro sono stati fermati altri sei dipendenti afgani dell’ospedale.
Secondo Daud Ahmadi, portavoce del governatore di Helmand, le forze di sicurezza che hanno fatto irruzione nell’ospedale di Emergency hanno trovato nel magazzino dell’ospedale giubbotti esplosivi, granate e armi da fuoco.
Non si sa dove i nove fermati siano detenuti. La sede milanese dell’ong non e’ ancora riuscita a parlare con loro.

La reazione di Emergency. "Quando abbiamo provato a chiamare il telefono di uno dei nostri operatori – ha dichiarato Maso Notarianni, responsabile comunicazione di Emergency – ha risposto un uomo che si e’ qualificato come appartenente alle ‘forze britanniche Isaf’, ci ha assicurato che gli italiani erano con lui e stavano bene, ma non ce li ha passati".
"L’accusa di un qualsiasi complotto o del favoreggiamento di qualsiasi azione violenta è assolutamente ridicola", ha detto Notarianni. "Chiunque, qualsiasi afghano medio, ridirebbe del fatto che qualunque membro dello staff di Emergency possa complottare alcunché. Dal ministro Frattini ci aspettiamo che faccia immediatamente rilasciare i nostri medici e che esiga che la situazione torni alla normalità. L’ospedale di Lashkargah opera in una situazione difficile nella provincia di Helmand è in corso da settimane un’operazione militare che ha colpito molti civili, che spesso non potevano ricevere alcun soccorso".
La Farnesina, dal canto suo, "ribadisce la linea di assoluto rigore del governo italiano contro qualsiasi attività di sostegno diretto o indiretto al terrorismo in Afghanistan, così come altrove" e che "i medici italiani in stato di fermo lavoravano in una struttura umanitaria non riconducibile ne’ direttamente ne’ indirettamente alle attività finanziate dalla cooperazione italiana".

La parole di Gino Strada. Per Gino Strada, fondatore di Emergency, "Le accuse mi sembrano delle assurdità talmente grosse da non prenderle in considerazione. Mi auguro che nessuna anima bella le prenda in considerazione: e’ come se in Italia si facesse circolare la voce che Don Ciotti sta complottando per uccidere il papa, e mi scuso con il mio amico per questo esempio. È vero – continua Strada – che il progetto che Emergency sta portando avanti in Afghanistan non è finanziato dalla cooperazione, ma ha ricevuto la ‘conformità’ del ministero degli Esteri, termine tecnico per dire che la Farnesina riconosce quel progetto e lo avalla, quindi non è vero che si possono tirare fuori". Sulle armi rinvenute nell’ospedale, Strada ha detto: "Non posso escluderlo, come non posso escludere che qualcuno possa entrare con una pistola in qualunque ospedale italiano".
"Emergency in Afghanistan, e soprattutto in quella regione, è un testimone scomodo di quanto fanno le forze di occupazione e una specie di governo ai danni della popolazione", continua Strada. "Siamo scomodi perché’ abbiamo denunciato che veniva addirittura impedito di assistere i civili feriti nella recente campagna di attacchi dove bambini e donne sono stati colpiti duramente. Sono in molti in questa zona a partecipare all’occupazione militare, fra cui gli italiani".

Posted in movimento e manifestazioni | Comments Off on ATTACCO AD EMEGENCY.ARRESTATI MEDICI ITALIANI IN AFGHANISTAN!

L’ordine è già stato eseguito

L’ordine è già
stato eseguito

Roma, 15.51 del 23 marzo 1944 uno spazzino si avvicina ad un
carrettino della nettezza urbana in una strada centralissima della
città, si china su di esso per pochi istanti e si allontana. Cinquanta
secondi dopo, la 11 compagnia del III battaglione dell’SS polizei
Regiment Bozen viene investita dall’esplosione della dinamite, sistemata
nel carro dei rifiuti. Si tratta di una delle più importanti azioni di
guerriglia partigiana compiute in Italia contro l’occupante nazista.
La reazione nazista fu immonda. Il giorno seguente, 24 marzo, vennero
rastrellati nelle strade e nelle carceri 335 italiani, giustiziati con
un colpo alla nuca nelle Fosse ardeatine.
A lungo i neofascisti e i revisionisti di diverse risme, hanno cercato
di accusare i partigiani di aver lasciato fucilare degli innocenti non
rispondendo al bando tedesco che intimava loro di presentarsi, non
salvando la vita a chi non aveva responsabilità. La verità è che le
autorità tedesche non emisero mai alcun comunicato se non quello in cui
si annunciava che la rappresaglia aveva già avuto luogo il giorno
precedente; “l’ordine è già stato eseguito”.
Il 24 marzo unisce in una scia di oppressione e sangue la dittatura
nazifascista italiana con quella di Videla in Argentina. E’ proprio in
questa data, infatti, che il colpo di stato degli uomini della tripla A
(Alianza Anticomunista Argentina) venne messo in atto.
Tra le tante iniziative che gli antifascisti hanno organizzato in questi
giorni, vorremmo mettere in rilievo le parole di una organizzazione
giovanile argentina secondo cui “se la dittatura è stata sconfitta il
‘processo’ continua”. Sfruttamento, repressione e miseria della classe
lavoratrice sono quelli di sempre.
Come dicevamo nello scorso editoriale, gli elementi reazionari (partiti,
associazioni, giornali etc) vengono utilizzati per dirottare il sempre
più diffuso malcontento su soggetti deboli come, ad esempio, gli
immigrati. E’ altrettanto ovvio, dunque, che queste forze reazionarie
godano di una protezione particolare da parte dello stato che,
viceversa, si oppone con tutte le forze a chi cerca di combatterli.
Vorremmo, questa settimana, trattare della persecuzione di cui sono
vittime gli antifascisti in Europa e delle strategie repressive che si
sviluppano indipendentemente da ciò che essi fanno o non fanno.
Fare un elenco di tutti i procedimenti intentati contro gli antifascisti
sarebbe materialmente impossibile, ci soffermeremo dunque su alcuni
casi che, ci pare, rendano chiaro il quadro.
Cominciando da Maiorca possiamo farci un’idea di quanto le dinamiche si
ripetano. La notte di capodanno un gruppo di antifascisti è in fila per
prendere un autobus e tornare a casa. Da lontano un noto nazi li insulta
e li minaccia brandendo un cacciavite. Dopo uno scontro verbale, il
nazista li raggiunge e per due volte cerca di ferire uno dei compagni.
Alla vista di ciò che stava accadendo, gli antifascisti, ma anche molta
gente che si trova lì in attesa di tornare a casa, accorre contro il
nazi. Venti giorni dopo la polizia si presenta a casa di quattro
compagni, arrestandoli. La gestione dell’accaduto da parte della
polizia, del tribunale e della stampa è vergognosa. Nelle case dei
compagni si cercano armi che non si trovano. Viene dunque scelta
un’altra pista. Dalle bandiere e dal materiale rinvenuto si costruisce
un quadro accusatorio che il circo dell’informazione si sforza di tenere
in piedi. Si tratterebbe di un gruppo di “ultras” di estrema sinistra,
solitamente dedito ad aggressioni premeditate e senza ragione. Ma non è
tutto. Non sarebbe ancora sufficiente. Nella casa di uno dei 4 antifa
viene rinvenuta una corrispondenza epistolare che il compagno
intratteneva con alcuni prigionieri politici di Eta e Grapo. Come si
legge sul diario Ultima Hora “inizialmente non si tratterebbe di una
collaborazione tra i 4 giovani e i militanti delle bande armate, ma
dimostra chiaramente l’appoggio, la solidarietà e la simpatia per le
stesse idee radicali”. A nulla serve dimostrare che il nazi in
questione, Carlos Ordóñez Ripoll “Charlie” ha più e più denunce per odio
razziale e aggressioni e violenza ai danni di immigrati per riuscire a
scalfirne l’attendibilità. D’altronde, come dice Gianluca Iannone,
presidente dell’Associazione fascista Casa Pound Italia, “chi denuncia
per primo vince in tribunale”. Ma la cosa che occorre sottolineare è che
dal 2007 ad oggi le aggressioni di nazi ai danni di compagni ed
immigrati a Maiorca sono numerosissime (svastiche incise con i coltelli
sul petto di un quindicenne, un’aggressione che manda in coma un
Colombiano e via dicendo), per nessuno degli aggressori di esse è mai
stato emesso alcun provvedimento restrittivo. Intanto, nelle Baleari la
provocazione e la violenza dei nazi è continua da ogni punto di vista.
Se il fascismo spagnolo ha sempre avuto al centro della sua propaganda
l’imposizione del castigliano sulle minoranze linguistiche, ancora oggi
gruppi di estrema destra come España 2000 o Democracia Nacional fanno
dell’unica lingua una delle loro principali battaglie, sostenuti senza
remore dai settori più reazionari del PPE.
Proseguiamo con il nostro itinerario della persecuzione.
Questa volta facciamo tappa a Stoccarda dove il 19 aprile si terrà
un’udienza del processo contro 7 antifascisti accusati di aver aggredito
cinque nazi del NPD, in occasione di un “Concerto di Carnevale”
organizzato dallo stesso partito neofascista nella cittadina di
Sindelfingen vicino Stoccarda. I compagni sono stati arrestati nelle
proprie auto la sera stessa ed accusati dell’aggressione.
Ancora una volta una piccola considerazione a margine degli eventi. Nel
2009 i nazifascisti tedeschi si sono resi colpevoli di quasi ventimila
reati; si tratta del livello più alto dal 2001. Da questi tristi numeri
di evince chiaramente la volontà del governo guidato dalla Merkel di
lasciar ampio spazio all’estrema destra, reprimendo, di converso, in
modo sempre più duro le iniziative antifasciste. più sfacciata della
quale fu proprio il tentativo di impedire l’indizione di una
mobilitazione contro la manifestazione nazista di Dresda la scorso 13
gennaio.
Gli antifascisti tedeschi hanno indetto una manifestazione nel giorno
del processo sia per manifestare contro la persecuzione cui sono vittime
i compagni, sia per dimostrare loro piena solidarietà.
Veniamo infine all’Italia.
Ancora una volta il ritorna 24 marzo, giorno in cui viene emessa la
sentenza nei confronti di due compagni antifascisti di Verona, Luca e
Pasquale. Per entrambi 8 mesi. Per Luca la libertà, dopo quattro mesi di
arresti domiciliari, grazie alla sospensione della pena; per Pasquale
ancora detenzione domiciliare, ancora qualche mese dentro casa a
resistere. Ad entrambi tutto il nostro sostegno.
Vorremo cercare di raccontare secondo un’altra angolazione la loro
storia, vogliamo provare a capire attraverso quest’ennesimo episodio di
ingiustizia borghese, quali sono le linee strategiche in fatto di
repressione delle lotte, al di là del particolare accanimento nei
confronti di quelle antifasciste, i cui esempi, come abbiamo potuto
leggere, attraversano tutta l’Europa.
Luca e Pasquale vengono arrestati il 17 novembre del 2009, con l’accusa
di aver aggredito un noto fascista di Verona. Lo stesso che si è prima
refertato e poi è partito per un viaggio di piacere, lo stesso che anni
prima aveva accoltellato entrambi, restando impunemente a piede libero.
I due compagni vengono prima detenuti in carcere, poi agli arresti
domiciliari (Luca appunto fino al 24 marzo) in osservazione della misura
preventiva di detenzione. Vogliamo proprio soffermarci su questo, sulla
scelta operata ancor prima che ci sia una sentenza definitiva e che
rappresenta lo strumento che maggiormente usa la repressione per colpire
chi lotta. Si tratta di quella che oramai da anni i compagni
definiscono controrivoluzione preventiva e che è fatta di scelte operate
dalla magistratura addetta alle indagini preliminari e di sorveglianza.
In questo frangente non esiste presunzione di innocenza e tutte le
misure detentive più dure vengono applicate. E’ in questa strategia che
consiste la “continuità del processo” si cui sopra.
La borghesia affina sempre di più gli strumenti a suo favore e quando
non è possibile utilizzare ciò che gli è messo a disposizione dal codice
e dall’OP (pensiamo al vergognoso 41 bis, aggravato ulteriormente con
il recente pacchetto sicurezza), si utilizzano appunto gli strumenti
della cosiddetta “prevenzione”, che si sviluppano in detenzione, diffide
dalla partecipazione a cortei e manifestazioni, marchiando chi lotta
col bollino della pericolosità sociale. E quando ancora tutto questo non
basta, allora ci si mette non solo la reazione fascista, con l’appoggio
delle istituzioni, ma anche tutto l’apparato statale che dal magistrato
allo sbirro di turno criminalizzano chi porta avanti un’alternativa
rivoluzionaria. Diventano continue ed estenuanti le provocazioni.
Prendiamo, in questo caso, ad esempio, proprio quanto accaduto a Luca e
Pasquale, durante la detenzione hanno subito una serie di provocazioni
rivolte a loro, ma anche a tutti i loro familiari ed amici, fatte di
divieti rispetto al loro diritto ad uscire le ore consentite o negando i
colloqui che gli erano stati precedentemente concessi. Laddove non
arriva la legge borghese arrivano in aiuto i suoi fedeli esecutori.
Perché da sempre attraverso il fascismo il capitale mostra il suo volto
violento ed è quindi suo primo obiettivo nascondere ogni contraddizione
viene a galla e reprimere chi materialmente mette in atto questo
processo.
È purtroppo molto difficile, attraverso questo nostro editoriale, che va
allungandosi sempre più, riuscire ad essere esaustivi rispetto alla
questione, speriamo di esserlo invece nei prossimi approfondimenti; ci
auguriamo però che sia emerso chiaramente il nostro intento di cogliere
gli elementi strategici generali rispetto alla repressione delle lotte,
scegliendo di non entrare troppo nella disamina delle vicende cui fanno
capo le accuse ai compagni che abbiamo citato.
Non parliamo dunque di fascistizzazione dello stato, bensì di strategia
di oppressione della classe dominante preventiva ed indipendente da ciò
che si fa o non si fa.
Anche in questo caso, l’ordine è già stato eseguito.

Posted in antifascismo, antisessismo, antirazzismo | Comments Off on L’ordine è già stato eseguito

Questo e’ l’ultimo post.Siamo in lutto!

QUESTO E’ L’ULTIMO POST.

IL 5, IL 6 E IL 7 APRILE NON CI SARANNO AGGIORNAMENTI SU QUESTO BLOG.

RIPRENDEREMO A SCRIVERE L’8 DI APRILE.

DA ORA SIAMO E SAREMO IN LUTTO.

NON  SARANNO VOLONTARIAMENTE IMMESSE,  QUINDI, NESSUN TIPO DI NOTIZIE.

PER RISPETTO DELLA FAMIGLIE DELLE VITTIME DEL TERREMOTO IN ABRUZZO DEL 6 APRILE 2009.

CI SARA’ SOLO TANTO SILENZIO E RISPETTO.TANTO RISPETTO!

Ricordiamo inoltre per chi come noi seguira’ l’evento delle commemorazioni all’Aquila che NON sono graditi bandiere/simboli politici o religiosi. Per evitare
sgradevoli passerelle e falsità mediatiche le autorità politiche ed
istituzionali nazionali sono state invitate a non partecipare.
Non è
gradita la presenza dei vertici della Protezione Civile mentre è
particolarmente gradita la partecipazione dei volontari di ogni città e
nazione che sono stati accanto alla popolazione fin dai primi momenti
dell’emergenza.

..per un futuro degno

MEMORIA VERITA’GIUSTIZIA !

CON E PER GLI/LE ABRUZZESI..

 

 

Posted in movimento e manifestazioni | Comments Off on Questo e’ l’ultimo post.Siamo in lutto!

6 APRILE 2010: PROGRAMMA DEFINITIVO ALL’AQUILA PER NON DIMENTICARE IL TERREMOTO


Anniversario sisma 6 aprile: il programma definitivo

PROGRAMMA 5 APRILE 2010

Nel pomeriggio inoltrato partiranno le
staffette
(organizzate da UISP e U.S. ACLI) da:
Tornimparte, Poggio Picenze, Lucoli, Castelnuovo che arriveranno in
Piazza Duomo
Ore 20,30 PIAZZA DUOMO  Accoglienza delle staffette
UISP e U.S. ACLI – Corale Gran Sasso “L’Aquila Bella Mè”
Ore 21,00 99 Cannelle: mostra-evento “La Deriva alle 99 Cannelle”
nell’ambito della rassegna delle arti “Guardarsi dentro, incontrarsi con
le arti” con la direzione artistica di Giancarlo Gentilucci (non-stop
fino alle ore 21,00 del 6 Aprile)

Ore 22.00 PIAZZA DUOMO Consiglio Comunale Straordinario con 
rappresentanti Enti locali
Ore 22,00 partenza fiaccolate da 4
punti PETTINO – ROIO – TORRIONE – SANT’ELIA.
Ore 23,30 FONTANA LUMINOSA: Arrivo e accoglienza di
tutte le fiaccolate.
Ore 24,00 Accensione luci presso la Basilica di S.
Bernardino. Associazione Musei d’Abruzzo in collaborazione con
Collettivo 99 .re-place,  interventi d’arte luminosi di Mario Airò: San
Bernardino, Via Garibaldi, Corso   Vittorio Emanuele.
FONTANA LUMINOSA: partenza con arrivo a Piazza Duomo passando per via
Castello – Via Zara – S. Bernardino – porta Leone –Via Atri –  Via
Strinella – Via Caldora – Viale Collemaggio – Villa Comunale – Corso
Federico fino a PIAZZA DUOMO.
>Ore 3,00 Arrivo a PIAZZA DUOMO Concerto d’Archi “Continuo Ensemble”-
all’interno della Tenda – durata 8 minuti.

Ore
3.32- PIAZZA DUOMO lettura dei nomi e ricordo delle vittime, rintocchi
di campana – maxischermo in contemporanea alla Villa Comunale, piazzale
Collemaggio.

Ore 4,00 BASILICA DI
COLLEMAGGIO Celebrazione della Santa Messa.

PROGRAMMA 6 APRILE 2010

Ore 9,00 Comitato
Operativo c/o Scuola Sottufficiali Guardia di Finanza
Ore 9,30 Piazza 6 Aprile GDF – posa della Corona –
presso la Caserma della Guardia di Finanza –Via delle Fiamme Gialle-
Coppito
Ore 11,00 S. Messa a S. Sisto con Padre Candido e Don
Marco – Le Misericordie di Roma San Romano e  Tavarnelle V.P- Barberino
V.E. in collaborazione con la Misericordia dell’Aquila pianteranno un
abete donato dalla Forestale AQ.
Ore 11,30 Inaugurazione Scultura dell’artista aquilano
Walter Di Carlo, presso la rotatoria tra Viale Alcide De Gasperi e Viale
Gran Sasso
Ore 12,00 Atrio della Facoltà di Scienze – Università
di Coppito – a cura dell’Università degli Studi dell’Aquila e dei
Comitati Cittadini : Concerto de I Solisti Aquilani con Orchestra e Coro
del Conservatorio di Musica “A. Casella” dell’Aquila, direttore Simone
Genuini, mezzosoprano Silvia Pasini, musiche di Ravel, Haendel e
Britten. Targa commemorativa dell’Università per studenti e studentesse
vittime del sisma.
Ore 15,00 PARCO DEL SOLE (Collemaggio) : lancio di
palloncini di tutti i bambini aquilani che alle 15,32 simbolicamente
manderanno i loro messaggi scritti ai compagni persi nel terremoto e la
loro idea di ricostruzione.
Ore 17,30 Chiesa di S. Maria del Suffragio:
Celebrazione Consiglio Regionale (Arcivescovo Giuseppe Molinari)
Ore 18,45 – Basilica di Collemaggio – Concerto
Istituzione Sinfonica Abruzzese, Soc. dei Concerti Barattelli., I
Solisti Aquilani, Orchestra Giovanile Abruzzese,  letture delle “Città
Invisibili” di Italo Calvino a cura del TSA – Coro di S. Cecilia – 
Conservatorio di Musica ” A. Casella, letture da “Scene da un terremoto”
di Maurizio Cerini a cura de L’Uovo Teatro Stabile di Innovazione,
inserti video a cura dell’Accademia dell’Immagine, dell’Istituto
Cinematografico dell’Aquila La lanterna Magica e dell’Abruzzo Film
Commission.
Ore 21,00 “Riaccendi la Luna” – Villa Comunale –
Titolo:  Riaccendi la luna:
Riflessioni sul terremoto di oggi in rapporto con le antiche narrazioni:
presente e passato si sovrappongono tra dolore e forza nel ricostruire.
Letture di testi attuali e storici con musiche originali di commento
Proposto dalla Compagnia teatrale ” I Funamboli” di Giorgio Pitone in
collaborazione con la Compagnia di Musical Il Nodo. Musiche originali
del Maestro Antonio Michilli Composizione del testo tratto  dalle
croniche di Buccio di Ranallo, di Francesco d’Angeluccio, del De Ritis e
le relazioni del 1703: Giovanna Di Matteo Registrazioni delle basi
musicali: Audiolandia Records – L’Aquila Documentazione fotografica
cortesemente concessa dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.

PROGRAMMA 7 APRILE 2010

Ore 21,00 Basilica di
Collemaggio: Concerto dell’Orchestra Giovanile della Diocesi dei Marsi:
“Et terra mota est”. Saranno presenti anche la Radio Vaticana ed il
Centro Televisivo Vaticano/Telepace

Scarica
il programma definitivo (.pdf)

Posted in movimento e manifestazioni | Comments Off on 6 APRILE 2010: PROGRAMMA DEFINITIVO ALL’AQUILA PER NON DIMENTICARE IL TERREMOTO